A evidenziare questa tendenza è un recente studio fornito dalla Fondazione Openpolis: gli incendi distruggono gli ecosistemi e gli effetti negativi si moltiplicano quando a essere colpite sono le aree protette.


Gli incendi boschivi sono fenomeni estremamente dannosi, capaci di distruggere ecosistemi, abitazioni e infrastrutture, indebolire il suolo e inquinare l’atmosfera. Aggravando così gli effetti dei cambiamenti climatici che contribuiscono a generarli. Tuttavia il danno, sempre elevato, si moltiplica se a essere colpite sono le aree protette, zone che ospitano specie a rischio ed ecosistemi di particolare interesse.

Il 2021 è stato particolarmente difficile da questo punto di vista. Soprattutto in Italia, dove sono bruciati oltre 25mila ettari di terreno, pari a un quarto di tutte le aree protette incendiate dell’Unione europea.

Le aree protette sono le più esposte agli incendi

Secondo lo European forest fire information system (Effis), quest’anno sono bruciati in totale quasi 450mila ettari di terreno in Europa (al 18 ottobre). Per quanto riguarda l’Italia (che ha superato i 93mila ettari) parliamo dello 0,31% della superficie totale del paese. Parliamo di un dato quasi doppio rispetto alla media del periodo 2006-2022 (0,18%) e inferiore soltanto a quello greco (1,31%), portoghese (0,38%) e cipriota (0,34%).

Gli incendi sono una minaccia in costante aumento che spesso colpisce zone particolarmente delicate come le aree protette: si tratta di vere e proprie riserve di biodiversità, in cui sono presenti ecosistemi e specie già vulnerabili.

Come rileva il joint research centre (Jrc), sono proprio queste le zone più esposte al pericolo e infatti il 41% della superficie bruciata in Europa rientrava in siti Natura 2000. Una cifra molto elevata se si pensa che la rete europea di aree protette Natura 2000 ricopre appena il 18% del territorio dell’Ue.

Per un’immagine più dettagliata, analizziamo i dati relativi al 2021, che è stato un anno particolarmente duro per gli incendi ma allo stesso tempo rappresentativo del progressivo aggravamento del fenomeno.

Complessivamente, soltanto nelle aree protette, sono bruciati oltre 98mila ettari di terreno in 19 dei 27 stati membri dell’Unione europea. Più di un quarto dei quali su territorio italiano.

In Italia aumentano gli incendi nelle aree protette

Quasi il 17% delle aree bruciate nel 2021 in Italia (un totale di circa 152mila ettari) si trovava in aree protette. Con la devastazione di queste zone avviene anche la distruzione di una buona parte della biodiversità locale, oltre al notevole danno paesaggistico.

Per ridurre questi rischi, la normativa del nostro paese prevede infatti che le aree protette dispongano di un piano antincendio boschivo che, come stabilisce la legge quadro 353/2000, deve essere predisposto dal ministero dell’ambiente insieme alle regioni interessate, su proposta degli enti gestori e sentito il corpo forestale dello stato.

Purtroppo, nonostante gli sforzi per prevenire e arginare il problema, quello degli incendi nelle aree protette è un fenomeno in aumento.

 


Fonte: Openpolis