aumenti-stipendio-natale-2023-statali-cifrePer i dipendenti statali potrebbe arrivare un bel regalo in questo Natale 2023: come annunciato ci saranno aumenti sullo stipendio significativi, di cui adesso abbiamo le prime cifre.


Nella conferenza stampa di lunedì, la premier Giorgia Meloni ha annunciato una misura che porterà a significativi aumenti salariali per circa 1,5 milioni di dipendenti pubblici a partire da dicembre. Questo avverrà grazie al meccanismo di anticipi, approvato lunedì insieme all’indice della legge di bilancio, che sposterà due miliardi di euro destinati agli statali alla fine di quest’anno.

L’anticipo rappresenta una soluzione rispetto al rinnovo contrattuale e sarà riflesso sui cedolini dei dipendenti a dicembre.

Scopriamo dunque quali sono le prime cifre relative a questi aumenti e chi riguardano.

Come si calcola questo anticipo?

Gli aumenti salariali sono inseriti all’interno del contesto della nuova legge di bilancio 2024, approvata lo scorso lunedì 16 ottobre, con un fondo di circa 7 miliardi di euro per il rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici.

Questo meccanismo avrà un impatto significativo sulle buste paga dei dipendenti pubblici. L’anticipo è calcolato in base a un multiplo dell’indennità di vacanza contrattuale, che è una voce obbligatoria garantita nei periodi in cui i contratti sono scaduti.

Sul piano tecnico, dunque, tale anticipo si configura come un incremento dell’indennità di vacanza contrattuale (oggi limitata allo 0,5% dello stipendio tabellare) riconosciuto retroattivamente per l’intero anno 2023 e distribuito poco prima delle festività natalizie.

Il suo ammontare varia in base alla qualifica del dipendente, aumentando quando si salgono di grado all’interno della gerarchia, come avviene nei rinnovi contrattuali. È importante notare che il meccanismo è uguale per tutti e corrisponde a 6,7 volte l’indennità di vacanza contrattuale prevista per ciascun inquadramento.

Chi sarà coinvolto? Chi sarà escluso?

La novità riguarda i dipendenti contrattualizzati della Pa centrale e della Scuola, e dovrebbe estendersi anche ai dipendenti della Sanità con un meccanismo analogo che sarà previsto dalla delibera di riparto dei fondi per il settore.

Invece qualcuno sembra che rimarrà a bocca asciutta: la situazione è infatti differente per i dipendenti e i funzionari delle Regioni e degli enti locali e per il personale tecnico delle Università, comparti che gestiscono i rinnovi contrattuali attraverso risorse proprie.

Il Governo prende comunque impegni per gli enti locali

Come abbiamo appena detto gli enti locali devono coprire i costi con le loro risorse (a patto di riuscirci, ipotesi sempre più complicata in prospettiva).

Manovra e collegato mettono sul piatto dei rinnovi contrattuali circa 5 miliardi per la Pubblica amministrazione centrale, che arrivano intorno a 10 miliardi quando si comprendono nel conto la sanità (coperta attraverso il fondo), mentre Regioni ed enti locali pagano gli aumenti con i propri fondi di bilancio.

Per assicurare agli impiegati lo stesso trattamento previsto per i dipendenti statali (come permette il decreto), dovranno essere in grado di reperire, entro la fine dell’anno, le risorse necessarie nei loro bilanci, senza compromettere l’equilibrio finanziario, una sfida che, nella maggior parte dei casi, risulta estremamente ardua.

Tuttavia non è escluso che nelle prossime “versioni” della legge di bilancio (che ancora deve passare al vaglio delle Camere prima dell’approvazione definitava entro il 31 dicembre) arrivino emendamenti che possano accelerare le trattative per il rinnovo dei comparti, tra i quali troviamo anche il CCNL delle Funzioni Locali: a quel punto potrebbero “uscire fuori” quelle risorse utili per erogare aumenti anche al personale degli enti territoriali.

A Natale 2023 arrivano aumenti di stipendio per gli Statali: ecco le cifre

In cifre, questo significa che nella Pa centrale l’anticipo rappresenta un aumento di stipendio lordo di 662 euro per gli operatori di base, 778,7 euro per un impiegato di fascia 3,845,7 euro per un funzionario di fascia 1, e raggiunge i 1.516,4 euro per i dirigenti di fascia 2 e 1.939,7 euro per i dirigenti di fascia 1, che rappresentano la posizione più elevata nella Pubblica Amministrazione.

Nel settore dell’istruzione, il numero di anni di servizio e il ruolo svolto influiscono sulle cifre. Un professore delle superiori guadagnerà 829,2 euro se ha meno di otto anni di servizio, mentre riceverà 1.228 euro se insegna da 28 a 34 anni fa. Situazione analoga, seppur con importi inferiori, si riscontra nelle scuole medie inferiori (da 829,2 a 1.168 euro) e nelle scuole dell’infanzia e primarie (da 765,6 a 1.056,2).

Nel settore sanitario, l’anticipo comporterà un aumento di stipendio di 657,6 euro per un operatore di base, 1.053 euro per un infermiere specializzato (Ds3) e 1.516,4 euro per un medico.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it