Riaperta la procedura telematica per la certificazione dell’onere sostenuto dai comuni per l’incremento delle indennità dei sindaci nel corso dell’anno 2022.
Questo processo è finalizzato a determinare l’utilizzo del contributo statale per sostenere l’aumento delle indennità di funzione per i sindaci e gli amministratori locali, come stabilito dalla Legge 234 del 30 dicembre 2021.
A questo scopo è stato creato un apposito certificato per raccogliere tutti questi dati e determinare l’impatto sulla finanza pubblica di questi emolumenti.
Incremento indennità sindaci: è stata riaperta la procedura per le certificazioni
Per garantire che tutti gli enti completino la trasmissione del certificato, la procedura telematica è stata riaperta: questo permetterà anche di apportare eventuali modifiche o integrazioni ai dati già inseriti.
Questo certificato può essere compilato online utilizzando le normali credenziali e si trova nell’area TBEL del sito istituzionale del Dipartimento.
La procedura per l’acquisizione dei certificati sarà disponibile dal 9 ottobre al 9 novembre 2023.
Ecco il link diretto: https://finanzalocale.interno.gov.it/apps/tbel.php/login/verify.
Quanti comuni non hanno ancora ottemperato alla trasmissione?
In particolare, si fa appello a 506 comuni che non hanno fornito i dettagli della quietanza di tesoreria e a 9 enti che hanno dichiarato un ammontare di quietanza inferiore a quanto dovuto, affinché integrino il certificato con queste informazioni.
È importante notare che gli enti che rientrano in queste categorie (comuni non conformi, con certificato incompleto o con anomalie) hanno già ricevuto una segnalazione tramite PEC, con un invito a risolvere le irregolarità.
Come modificare o integrare il certificato?
Per apportare modifiche o integrazioni al certificato, è necessario annullare la vecchia versione e sostituirla con una nuova.
La compilazione del certificato è responsabilità del Responsabile della Riscossione delle Entrate (RSF), che deve indicare gli importi del contributo effettivamente utilizzati.
Si tratta di un obbligo
È obbligatorio fornire i dettagli della quietanza di tesoreria nei campi appositi del passo 2 della certificazione. In caso di un importo non corrispondente all’ammontare da quietanziare, verrà segnalato un errore, ma ciò non impedirà di completare la procedura. Se l’importo da versare è zero, non è richiesto l’inserimento dei dettagli della quietanza.
Si sottolinea che in assenza di trasmissione del certificato, non sarà possibile assegnare risorse per l’anno 2023.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it