Alcune regioni e comuni italiani hanno messo a punto delle misure per migliorare la qualità dell’aria: ecco i dettagli.
Con le sentenze del 10 novembre 2020 e del 12 maggio 2022, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha ammonito alcune regioni italiane, a causa della scarsa qualità dell’aria.
Le regioni “osservate speciali” sono Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna.
Proprio per questo, sono allo studio nuove misure, per i prossimi mesi, focalizzate specificatamente su traffico e sugli impianti di riscaldamento.
Vediamo nel dettaglio.
Misure per migliorare la qualità dell’aria: le regioni interessate
Come detto, le regioni interessate dall’ammonimento dell’Unione Europea sono Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna, dove sono stati riscontrati livelli troppo alti d’inquinamento, che danneggiano la qualità dell’aria.
Ecco le misure in programma.
Lombardia
Si stanno studiando nuovi bandi, da indire a inizio 2024, per la sostituzione sia dei veicoli destinati alle imprese e sia degli impianti a biomassa legnosa, destinati ai cittadini.
Ma come specificato dalla Regione, un cambio di rotta in tempi rapidi non è possibile:
“Stiamo valutando le implicazioni degli obblighi imposti dal Dl 121/2023, anche tenendo conto degli sviluppi del processo di revisione della direttiva europea sulla qualità dell’aria che non ancora conclusasi”.
Inoltre, la regione ha esteso le limitazioni per i veicoli Euro 4 diesel a tutto l’anno e, dal 1° aprile 2023, limiterà i veicoli Euro 0 e 1 alimentati a Gpl e metano.
Piemonte
Il Piemonte ha annunciato l’introduzione di un bonus di 100 euro per i possessori di auto Euro 3, 4 e 5 che acquisteranno un abbonamento annuale ai trasporti pubblici.
Come dichiarato dal presidente della Regione, Alberto Cirio:
“Dobbiamo disincentivare l’uso dell’auto offrendo trasporti a un prezzo più vantaggioso. Un segnale che la battaglia per la qualità dell’aria è senza sosta”.
Emilia-Romagna
La regione Emilia-Romagna è già in linea con quanto previsto dal Dl 21/23, come annunciato dalla vicepresidente Irene Priolo.
È in atto il Piano Aria Integrato 2030, in approvazione definitiva entro fine anno, che prevede l’entrata in vigore dell’Euro 5 a partire da ottobre 2024.
Sono in programma anche diversi incentivi per premiare chi fa scelte meno impattanti, tra cui un contributo che va da 500 a 1400 euro, per l’acquisto di bici e cargo-bike con pedalata assistita e per chi ha rottamato la vecchia auto dal 1° gennaio 2023.
Le misure dei comuni
Anche nei Comuni ci sono diverse misure per migliorare la qualità dell’aria.
A Verona, ad esempio, è in elaborazione un particolare progetto di monitoraggio tramite biondicatori, come il miele e l’avifauna, in modo da tenere sotto controllo la salute dell’ecosistema.
Un altro esempio è Cremona, maglia nera italiana con una concentrazione di Pm pari a 2,5. Come detto dall’assessora Simona Pasquali:
“La nostra è una città contenuta e concentrata: circa il 57% degli spostamenti avviene sotto i 2 km, il che significa che possono essere fatti in altri modi. Vogliamo incentivare quanto più possibile la mobilità sostenibile, dallo sharing alle ciclabili; oltretutto siamo diventati una città universitaria, dobbiamo dare una risposta ai bisogni degli studenti”.
Cremona, nel 2026, si appresta a diventare la prima città coi mezzi pubblici 100% elettrici.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it