calcolo-progressioni-verticali-limitazioni-2025In un recente parere dell’Aran, il CFL 229, si fa una panoramica completa sul calcolo delle progressioni verticali e le sue limitazioni fino al 2025.


Il nuovo CCNL Enti Locali prevede la progressione tra aree, come da disposizioni contenute nel CCNL sul sistema di classificazione professionale del personale del comparto Funzioni Locali.

Tra le novità del nuovo CCNL troviamo pertanto alcuni correttivi alle regole dedicate alle progressioni verticali o tra aree: queste prevedono prevede il passaggio da una categoria alla categoria superiore e si attuano attraverso procedure di selezione interna.

Scopriamo quali chiarimenti ha fornito l’ARAN, Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni, nel suo recente parere.

Calcolo delle progressioni verticali: come funziona e le limitazioni fino al 2025

Nello specifico questo è il parere che è stato rivolto all’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni:

Si chiede di conoscere le modalità di calcolo dell’importo da destinare a progressioni tra le aree ai sensi dell’art. 13, comma 8 del CCNL 16/11/2022 e, in particolare, se detta disponibilità massima, una volta interamente utilizzata, si ricostituisca anche per gli anni successivi, dimodoché allo 0,55 per cento utilizzato il primo anno sia sommabile un ulteriore 0,55% anche l’anno successivo e così via.

In merito a questo interrogativo è importante notare che le risorse in questione sono limitate al periodo in cui si applicano le nuove disposizioni relative al sistema di classificazione, vale a dire fino al 31 dicembre 2025, come stabilito nell’articolo 13, comma 6 del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del 16 novembre 2022.

Questo significa che risultano impegnate risorse finanziarie sia per l’anno in cui avviene la progressione che per gli anni successivi.

Inoltre, va tenuto presente che lo 0,55% del monte salari del 2018 rappresenta un limite massimo. Quindi, se un’organizzazione utilizza completamente questa disponibilità massima il primo anno, non ci sarà spazio per ulteriori progressioni verticali finanziate dallo 0,55% negli anni successivi. Tuttavia, se nel 2023 si utilizza solo una parte dell’importo massimo, ad esempio lo 0,15%, ci sarà spazio per ulteriori utilizzi di risorse nei due anni successivi (cioè il 2024 e il 2025), fino a un massimo cumulativo dello 0,40%.

Per chiarire con un esempio pratico: se nel 2023 si utilizza lo 0,15% del monte salari del 2018 e nel 2024 si utilizza ulteriormente lo 0,30%, nel 2025 sarà ancora possibile destinare fino a un ulteriore 0,10%.

Il testo completo del parere dell’Aran

Potete consultarlo qui.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it