Disponibile in Gazzetta Ufficiale il decreto con i criteri di utilizzo del f ondo per le foreste italiane 2023 per regioni e province autonome.
In GU, Serie Generale n. 219 del 19 settembre 2023, è stato infatti pubblicato il decreto 4 agosto 2023 del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste contenente “Criteri e modalità di utilizzo del Fondo per le foreste italiane – annualità 2023“.
La gestione delle foreste e le politiche di sostegno al settore forestale rappresentano infatti una sfida importante nell’ambito delle politiche di settore a livello europeo, per il raggiungimento degli obiettivi ambientali e per uno sviluppo armonico delle aree rurali del nostro Paese.
Fondo per le foreste italiane 2023, i criteri di utilizzo
Si tratta di un investimento importante per il nostro Paese, ricoperto per un terzo da foreste e boschi, radicati soprattutto in collina ed in montagna e che costituiscono un patrimonio nazionale strategico, anche grazie alla biodiversità che la identifica
A norma dell’articolo 1 del provvedimento le risorse del Fondo per le foreste italiane per l’anno 2023, pari a 4.790.000,00 di euro, sono destinate alla concessione di un contributo alle regioni e alle province autonome finalizzato a promuovere:
- l’associazionismo fondiario tra i proprietari di terreni pubblici o privati
- e la valorizzazione della gestione associata delle piccole proprietà, delle proprietà collettive e degli usi civici delle popolazioni.
Le risorse sono ripartite tra le Regioni e le Province autonome sulla base dell’estensione della superficie forestale in ettari stimata dall’ultimo Inventario nazionale delle foreste e dei serbatoi forestali di Carbonio – INFC pubblicato, relativo all’anno 2015.
La superficie silvo-pastorale associata, oggetto della proposta progettuale, deve essere costituita da una superficie minima, territorialmente contigua, di almeno 20 ettari.
Il finanziamento erogabile consiste in un contributo diretto alla realizzazione dei seguenti interventi:
- animazione territoriale per la promozione della gestione sostenibile e la valorizzazione delle risorse silvo pastorali di proprietà privata, pubblica e collettiva attraverso le forme associate o consortili delle proprietà;
- costituzione e prima gestione di forme associative o consortili a cui possono aderire i proprietari o gestori delle proprietà silvo-pastorali, pubbliche, private e collettive, singoli o associati;
- redazione di piani pluriennali che favoriscano una gestione attiva e sostenibile del patrimonio fondiario e lo sviluppo di filiere produttive ad essa legate;
- analisi e ricerche finalizzate alla conoscenza della consistenza e della proprietà del patrimonio forestale e agricolo, comprese le ricerche catastali;
- ulteriori attività individuate dalle singole regioni e province autonome in relazione alle proprie caratteristiche territoriali e politiche di settore.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it