Per la Legge di Bilancio 2024, arriva l’ipotesi dell’Ape sociale Donna, per permettere l’uscita anticipata: ecco cosa sappiamo.
Il Governo è al lavoro sulla Legge di Bilancio 2024 e uno dei capitoli più importanti è sicuramente quello sulle pensioni.
Come annunciato, però, non ci saranno cambiamenti sostanziali, a causa della mancanza di risorse. Dovrebbero essere stanziati solo 1-1,5 miliardi di euro per la riforma previdenziale, a causa dei paletti fissati dal Ministero dell’Economia.
C’è, però, l’ipotesi di un’uscita anticipata dal lavoro, con l’Ape sociale Donna. Vediamo di cosa si tratta.
Ipotesi Ape Sociale Donna: sarà introdotta nella Legge di Bilancio?
Tra le ipotesi di modifica del sistema previdenziale, nella prossima Manovra finanziaria, spunta l’Ape (l’anticipo pensionistico) sociale agevolata per le donne, con la possibilità di andare in pensione a partire dai 61-62 anni.
La misura allo studio prevede di ricevere l’indennità di accompagnamento verso la pensione a partire dai 61/62 anni, invece dei 63 attuali.
Inoltre, potrebbero essere previsti dei vantaggi per contrastare le situazioni di disagio, come il licenziamento, l’invalidità pari ad almeno il 74%, l’essere care-giver o per chi è impegnata in lavori gravosi.
Queste situazioni si aggiungerebbero allo “sconto” già in vigore, pari ad un anno per ogni figlio, fino ad un massimo di due anni.
Per accedervi, bisognerà:
- Aver maturato 30 anni di contributi;
- Essere state licenziate, avere un’invalidità pari almeno al 74% o essere care-giver.
Gli anni di contributo scendono a 28, per le donne con due figli.
Nel caso di lavori gravosi (che devono essere almeno sei negli ultimi sette anni o sette negli ultimi dieci anni), invece, gli anni di contributi necessari sono 36 e scendono ulteriormente a 34 per le lavoratrici con due figli.
L’indennità di accompagnamento viene erogata dall’Inps per 12 mesi l’anno (e non 13 come per la pensione) ed è pari all’importo della rata mensile della pensione calcolata al momento dell’accesso alla misura.
Il sussidio viene erogato fino all’accesso alla pensione di vecchiaia e non può superare i 1500 euro lordi al mese.
La misura potrebbe essere introdotta come alternativa ad Opzione donna o essere aggiunta a questa. Al momento, la platea è sostanzialmente la stessa, ma con Ape Donna non bisogna optare per forza per il metodo di calcolo completamente contributivo.
Le differenze con Opzione Donna
Con Ape Donna si andrebbe in pensione dopo, mentre con Opzione donna è possibile uscire a 58 anni (se si hanno due figli), con la possibilità di un anno di finestra mobile se si è dipendenti. L’indennità, inoltre, può raggiungere un massimo di 1500 euro lordi.
Viene richiesto un numero di anni di contributi inferiore (tra 28 e 30, invece di 35), ma si accederebbe alla misura di accompagnamento alla pensione e non alla pensione vera e propria.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it