nuove assunzioni decreto sudIl Decreto Sud 2023 ha aperto diverse posizioni lavorative: ecco come funzioneranno le assunzioni.


All’inizio di settembre, il Consiglio dei Ministri, ha approvato il decreto Sud, che introduce urgenti disposizioni, in materia di politiche di coesione e per il rilancio dell’economia, nelle aree del Mezzogiorno del Paese.

L’obiettivo è quello di creare delle misure per la crescita e il consolidamento economico del Sud.

Tra le misure, ad esempio, c’è l’istituzione della Zes unica (Zona Economica Speciale per il Mezzogiorno), comprendente le seguenti regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna.

Ma tra le nuove disposizioni, ci sono anche diverse nuove assunzioni, per smuovere il mercato del lavoro nel Mezzogiorno. Ecco di cosa si tratta.

Assunzioni Decreto Sud: ecco cosa c’è da sapere

Il 7 settembre scorso è stato approvato il Decreto Sud, per il rilancio dell’economia delle aree meridionali del Paese. Il decreto è arrivato in seguito al riconoscimento del fallimento degli incentivi per l’occupazione del Mezzogiorno, come sottolineato dallo studio dell’Inapp.

Il decreto punta anche a contrastare la “fuga di cervelli” verso il Nord e l’estero, rendendo più competitivo il Sud.

nuove assunzioni decreto sudNel nuovo decreto, sono previste 2200 nuove assunzioni di dipendenti a tempo indeterminato, inquadrati nel livello iniziale dell’area dei funzionari, come previsto dal contratto collettivo nazionale 2019/2021 del Comparto Funzioni locali. Di questi, 71 posti saranno riservati al dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio.

Le regioni interessate saranno Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Le procedure di assunzione nelle PA meridionali e nel Dipartimento per le politiche di coesione prenderanno il via a partire dal primo gennaio 2024.

Il reclutamento sarà effettuato tramite uno o più concorsi per esami, che saranno gestiti dal Dipartimento per la funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, col supporto della Commissione Ripam.

I bandi saranno pubblicati sui siti istituzionali degli enti pubblici e sulla piattaforma InPA.

I vincitori dei concorsi saranno assegnati alle amministrazioni in base al loro punteggio nella graduatoria, rispettando il numero di posti banditi. Inoltre, avranno la possibilità di partecipare ad un corso di formazione sulle politiche di coesione, della durata massima di 3 mesi.

Durante il corso, ai partecipanti sarà offerta una borsa di studio di 1000 euro al mese, erogata dopo l’assunzione. Il corso si svolgerà in presenza, nelle università selezionate e tramite una piattaforma fornita dal Dipartimento della funzione pubblica.

Chi non supererà il concorso sarà inserito in un elenco del Dipartimento per le politiche di coesione. Da questo elenco, le Pubbliche Amministrazioni potranno attingere, in caso di ricerca di personale.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it