Aumento prezzi cibi tipici vacanze 2023 Il rincaro durante le vacanze 2023 è ormai noto, ma è stato registrato anche un aumento dei prezzi dei cibi tipici: ecco nel dettaglio.


L’estate e le vacanze 2023 sono segnate da un aumento dei prezzi e dei costi, a causa soprattutto dell’inflazione.

Ad aumentare sono stati i voli (+23.5% rispetto al 2022), i prezzi di lettino e ombrellone in spiaggia, i pacchetti vacanza (+17,7%), i servizi di alloggio (+12,8%) la benzina, ma anche dei cibi, soprattutto quelli tipici.

Vediamo nel dettaglio.

Aumento prezzi cibi tipici: l’aumento dei costi durante le vacanze 2023

Come abbiamo visto, l’estate 2023 è segnata dai rincari, in tutti i settori, anche quello alimentare e tocca anche le specialità nostrane.
In Liguria, ad esempio, un quadratino della tipica focaccia può arrivare anche a 2,50 euro; il prezzo al chilo, si aggira tra i 18 e i 20 euro, arrivando a punte di 25 euro.

I rincari hanno toccato anche l’Emilia-Romagna, soprattutto nelle zone più turistiche, dove si è registrato un aumento del prezzo del gelato (+20%, tre euro per una coppa di due gusti) e della tipica piadina (8%).

Non va meglio in Toscana: nel centro di Firenze, è difficilissimo trovare coppette di gelato a meno di 6 euro, ma il prezzo può arrivare anche fino a 12 euro. Sempre nel centro del capoluogo toscano, una pizza Margherita può costare fino a 14 euro e un caffè 3,50 euro.

Prezzi in aumento anche in Puglia, dove Giulia Proncio, referente dell’associazione dei consumatori Adoc Puglia, ha affermato che, nei dintorni di Bari, per il cibo si spendono dai 35 ai 200 euro a persona. Sullo Jonio, invece, si va dai 35 ai 150 euro. Tra le zone più care, annoveriamo anche Gallipoli e il Gargano, dove i prezzi al ristorante variano tra i 35 e i 150 euro.

Secondo una recente indagine dell’Istituto Demoskopika, che fornisce ricerche e indagini di mercato, le vacanze 2023 costeranno in tutto 3,9 miliardi di euro in più del solito.
Sono cinque le regioni in Italia che superano la media italiana: Lazio, Lombardia, Toscana, Molise e Campania, dove i prezzi sono saliti più che altrove.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it