zone-balneazione-europa-estateI dati sono stati diffusi dall’Agenzia Europea per l’Ambiente: le zone di balneazione in Europa sono tra le più sicure e possono essere una meta ideale per l’estate 2023.


A casa o all’estero, quest’estate gli europei possono godersi una nuotata in tutta tranquillità poiche il 95,9% dei siti di balneazione risponde ai requisiti minimi stabiliti dalle norme UE.

A fornire i dati è stato, come anticipato, un dossier dell’Agenzia europea dell’ambiente: scopriamo pertanto nello specifico qual è lo stato di salute delle spiagge comunitarie.

Le zone di balneazione in Europa sono tra le più sicure per l’estate

L’Europa ha una grande varietà di bellissime spiagge e zone balneari, e ogni anno milioni di europei trascorrono i fine settimana sulla spiaggia locale o le vacanze rinfrescandosi vicino all’acqua. Con l’avvicinarsi della stagione balneare di quest’anno, molti cittadini nutrono un vivo interesse per la qualità delle acque di balneazione.

Per consentire agli europei di prendere decisioni informate su dove andare per godersi al meglio i siti di balneazione interni e costieri d’Europa, l’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) ha preparato un paper annuale di valutazione in collaborazione con la Direzione Generale Ambiente della Commissione europea.

La relazione valuta la qualità delle acque di balneazione in tutti i 27 Stati membri dell’UE , nonché in Albania e Svizzera, e fornisce quindi un’indicazione delle aree in cui la qualità della balneazione dovrebbe essere buona quest’anno.

I dati più interessanti per gli italiani da valutare per l’anno in corso sono i seguenti:

  • in primo luogo i paesi con il maggior numero di siti di balneari con qualità dell’acqua “eccellente”  sono Cipro, Croazia, Grecia e Austria con il 95% dei siti presi in esame
  • mentre per quanto riguarda i siti di balneazione monitorati in l’Italia, il 97% risponde ai requisiti minimi e l’88% viene classificato tra le eccellenze.

I parametri per stabilire i requisiti di balneazione

I requisiti per le acque di balneazione sono stabiliti nella direttiva UE sulle acque di balneazione.

L’attuazione delle sue norme ha contribuito a migliorare notevolmente la qualità delle acque di balneazione europee negli ultimi 40 anni. Pertanto il monitoraggio e la gestione efficaci introdotti dalla direttiva, combinati con gli investimenti nel trattamento delle acque reflue urbane, hanno portato a una drastica riduzione dei rifiuti urbani e industriali non trattati o parzialmente trattati che finiscono nelle acque.

Secondo le regole, le autorità locali raccolgono campioni d’acqua in siti di balneazione ufficialmente identificati durante tutta la stagione balneare. I campioni risultano infatti analizzati, tra le altre cose, per due tipi di batteri che indicano inquinamento da acque reflue o bestiame.

Il testo completo della relazione

La relazione (in lingua inglese) è disponibile qui.

Qui invece trovate la mappa interattiva.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it