pnrr-governo-rimodula-un-centinaio-di-interventiAd annunciarlo è il Ministro Fitto: il Governo rimodula pesantemente gli interventi del PNRR, saranno circa 150 obiettivi quelli toccati dalle modifiche.


Questa “rivoluzione” è emersa durante la conferenza stampa del Ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, al termine della riunione della Cabina di Regia per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza con all’ordine del giorno l’esame preliminare della proposta di revisione complessiva del PNRR inclusiva del nuovo capitolo REPowerEU.

Dalla riunione è emersa la difficoltà evidente di completare tutti gli interventi entro il 30 giugno 2026” ha detto Fitto, in conferenza stampa dopo la riunione della Cabina di regia.

Qui di seguito il video.

Scopriamo dunque quali sono le nuove modifiche che cambiano sostanzialmente gli interventi del Piano.

Rivoluzione PNRR, il Governo rimodula un centinaio di interventi

Non stiamo eliminando nulla, stiamo riorganizzando tutto cercando le modalità per utilizzare bene le risorse. Stiamo mettendo in salvaguardia gli interventi che rischiano di non essere spesi con un adeguamento dei progetti e una tempistica giusta. Stiamo evitando di trovarci tra un anno con la Commissione europea che ci revoca i soldi“.

Queste sono state le parole del Ministro.

La proposta di modifica che è stata messa in campo riguarda 144 misure. Al loro interno, sono previste revisioni formali e una riprogrammazione delle risorse.

Alcune di queste misure verranno “rimpolpate” attraverso altre fonti di finanziamento, come il piano nazionale complementare al PNRR e i fondi delle politiche di coesione.

Per alcuni interventi invece il ministro Fitto ha rilevato delle criticità significative che non consentono di confermare il finanziamento previsto all’interno del Piano.

Di conseguenza, il Governo sta intraprendendo le misure necessarie per riprogrammare le risorse a favore di interventi coerenti e realizzabili nei tempi previsti. Allo stesso tempo, il Governo assicurerà il completo finanziamento degli interventi che sono stati esclusi dal PNRR.

Quali misure saranno modificate e quali “stralciate”?

Nello specifico sono 9 le misure che saltano (in tutto o in parte considerando gli investimenti complessivi) dal Pnrr per un totale di circa 15,9 miliardi:

  • interventi per la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei Comuni per 6 miliardi;
  • progetti di rigenerazione urbana per 3,3 miliardi;
  • piani urbani integrati per 2,5 miliardi;
  • gestione del rischio di alluvione e del rischio idrogeologico per 1,3 miliardi;
  • idrogeno in settori hard-to-abate per 1 miliardo;
  • servizi e infrastrutture sociali di comunità per 725 milioni;
  • promozione di impianti innovativi (incluso offshore) per 675 milioni;
  • valorizzazione dei beni confiscati alle mafie per 300 milioni;
  • tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano per 110 milioni.

Tra le misure oggetto di rimodulazione, ci sono invece una serie di interventi sul fronte dei trasporti:

  • i lavori di ammodernamento della tratta ferroviaria Roma-Pescara
  • due lotti della Palermo-Catania
  • e una parte degli investimenti per lo European rail traffic management system.

Le risorse, fa sapere il Ministero dei Trasporti, saranno utilizzate su altri lotti delle tratte Napoli-Bari e Palermo-Catania.

Asili nido ed Ecobonus

Il ministro ha inoltre comunicato che la misura degli Asili Nido è stata rafforzata con un ammontare complessivo di ulteriori 900 milioni di euro. Questa decisione è stata presa a causa dell’incremento dei costi delle materie prime e delle criticità emerse durante la procedura di bandi. L’aggiunta di 900 milioni di euro è necessaria per indire un nuovo bando e per raggiungere il target finale, in linea con gli orientamenti della Commissione.

Riguardo all’ecobonus invece, la misura sarà volta a sostenere le famiglie a basso reddito, che in passato erano state escluse dagli interventi di efficientamento delle abitazioni. La misura si basa sulle consuete detrazioni fiscali, ma presenta vincoli stringenti che permetteranno l’accesso solo alle fasce con basso reddito.

Le proteste da parte dei comuni

Dopo la conferenza stampa i comuni non sono rimasti per nulla soddisfatti delle decisioni prese.

Il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, ha infatti comunicato di essere molto deluso che, nell’ambito della rimodulazione dei finanziamenti, “saranno spostati” ben 13 miliardi di euro di fondi del PNRR sul programma RePower EU, fondi che erano stati inizialmente assegnati ai comuni.

Tuttavia sottolinea comunque che c’è l’impegno che saranno trovate altre fonti di finanziamento per coprire le tre linee di intervento destinate alle piccole e medie opere, alla rigenerazione urbana e ai Piani Urbani Integrati delle grandi città.

Decaro ha espresso preoccupazione riguardo a questa notizia e ha sottolineato che i Comuni chiedono garanzie riguardo al finanziamento delle iniziative previste.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it