Tra i concorsi in arrivo, c’è anche il Concorso per l’Agenzia delle Dogane, per l’assunzione di oltre 500 figure: ecco cosa sappiamo.
Tra i concorsi in scadenza e quelli in arrivo, le procedure concorsuali rimangono una delle maggiori opportunità di lavoro per i cittadini.
Tra quelli in arrivo, c’è il Concorso per l’Agenzia delle Dogane, che sarà bandito a breve. L’ente prevede l’assunzione di 1128 unità (sia diplomati che laureati), grazie al Dpcm dell’11 maggio 2023, che prevede migliaia di assunzioni per i ministeri e le amministrazioni centrali.
Ma solo una parte di queste assunzioni saranno fatte tramite bando. Ecco cosa sappiamo.
Concorso Agenzia delle Dogane: quanti e quali sono i posti messi a disposizione
Delle 1128 assunzioni che dovrà fare l’Agenzia delle Dogane:
- 599 saranno fatte tramite lo scorrimento delle graduatorie;
- 529 saranno fatte tramite nuovi concorsi pubblici.
Le 529 unità ricercate, tramite concorso, saranno così suddivise:
- 250 unità per l’area dei funzionari;
- 279 unità per l’area degli assistenti.
Concorso Agenzia delle Dogane: quali sono i requisiti richiesti
Per poter partecipare al concorso, occorrerà essere in possesso dei requisiti generali richiesti per i concorsi pubblici, come la cittadinanza di uno degli Stati membri dell’Unione Europea, la maggiore età, il godimento dei propri diritti civili e politici, etc.
In più, sarà richiesto un requisito specifico riguardo il titolo di studio:
- Per gli assistenti, sarà richiesto il diploma di scuola secondaria di secondo grado, conseguito presso un istituto statale, paritario o legalmente riconosciuto;
- Per i funzionari, sarà richiesta almeno una laurea triennale d’indirizzo specifico a seconda del profilo professionale per cui si concorre.
Concorso Agenzia delle Dogane: come si svolgeranno le prove
Tenendo conto delle altre selezioni in corso, l’iter concorsuale potrebbe essere il seguente:
- Eventuale prova preselettiva;
- Prova scritta, composta da due quesiti a risposta aperta e dieci quesiti a risposta chiusa;
- Prova orale, con un colloquio mirato ad accertare la preparazione del candidato sulle funzioni previste dal profilo per cui ha fatto domanda.
Bisogna tenere conto, però, che con le nuove regole dei concorsi pubblici, fino al 31 dicembre 2026, i bandi di concorso per i profili non apicali (come i funzionari) non prevedranno la prova orale, ma solo un’eventuale prove preselettiva e la prova scritta.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it