museo scienza romaIl progetto “Science Forest” dello studio ADAT di Roma è risultato il vincitore all’unanimità del bando per la progettazione del Museo della Scienza nel quartiere Flaminio. 


Lo scorso 20 luglio il progetto “Science Forest” proposto da ADAT Studio ha vinto il bando di progettazione per il Museo della Scienza di via Guido Reni, a Roma.

Il vincitore è stato selezionato all’unanimità dalla giuria formata da architetti di fama internazionale tra ben 70 progetti candidati.

Il nome del vincitore è stato proclamato alla presenza del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, dell’assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia, dell’assessore alla Cultura Miguel Gotor, del presidente del Municipio Roma II, Francesca del Bello.

Il presidente della Giuria l’archistar Daniel Libeskind, colui che ha progettato il nuovo volto di Ground Zero e la Freedom Tower per intenderci, ha definito il concept del progetto “molto audace, con una tecnologia innovativa, e con una forte visione del mondo”.

Il futuro Museo della Scienza di Roma rientra in una vasta operazione di riqualificazione urbana del quartiere Flaminio che negli ultimi decenni ha visto la realizzazione di importanti progetti dal Maxxi all’Auditorium fino al ponte della musica
e ora il progetto del museo andrà a trasformare l’ex Stabilimento Militare Materiali Elettronici e di Precisione.

L’investimento messo in campo dall’amministrazione capitolina per la realizzazione dell’opera ammonta a circa 75 milioni di euro che saranno sostenuti con finanziamenti pubblici provenienti da CDP (cassa depositi e prestiti) Real Asset SGR.

Il progetto vincitore, distintosi per il suo approccio ecologico e sostenibile, si caratterizza per la capacità di unire in modo armonioso natura scienza e tecnologia in uno spazio ideale che viene sorretto dalla grande e potente bellezza della natura espressa dal giardino foresta che costituirà la base del museo.

Come ha spiegato Antonio Atripladi di Adapt Studio, la volontà del progetto è quella di creare un grande spazio aperto al pubblico che potrà essere fruito a prescindere dall’accesso al museo ma che inevitabilmente eserciterà un grande potere attrattivo nei confronti di questa nuova realtà museale. Alla base del museo si troveranno, oltre al parco aperto alla città, il foyer a doppia altezza, la caffetteria, il bookshop e il ristorante su via Guido Reni, il punto informazioni e la galleria espositiva per allestimenti speciali.

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Il mezzanino sarà occupato da spazi dedicati alla ricerca e alla direzione del museo con una  terrazza per le esposizioni all’aperto.

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All’ultimo piano, delle ‘capsule’ in legno e acciaio di diverse geometrie e dimensioni resteranno sospese sul parco, sorrette dalla selva di alberi artificiali e connesse tra loro da corridoi vetrati. La copertura  della facciata, sarà completamente rivestita da celle fotovoltaiche che garantiranno all’edificio la produzione di energia elettrica.

Proprio l’integrazione natura-città è stata tra gli aspetti che hanno fatto la differenza; il progetto vincitore infatti offre una soluzione progettuale in grado di minimizzare l’impatto ambientale sulla città e assicurare la flessibilità e multifunzionalità dell’edificio.

Il Museo sarà un luogo di svago, studio, dibattito e incontro con la scienza protagonista.

Se tutte le tempistiche saranno rispettate, i lavori potranno iniziare entro il 2025 per concludersi auspicabilmente per la fine nel 2027.

museo scienza roma

Il Museo della Scienza contribuirà, insieme agli altri progetti in corso nel quadrante, dalla riqualificazione del Borghetto Flaminio da parte dell’Università la Sapienza al grande MaXXI, a trasformare il Flaminio in un esempio di rigenerazione urbana nazionale e internazionale, contribuendo alla costituzione e al riconoscimento del Distretto del Contemporaneo di Roma, un grande polo urbano di interesse turistico culturale.

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Il Distretto del Contemporaneo si propone come un primo e significativo contributo per costituire per i cittadini di Roma e per i visitatori della Capitale un nuovo itinerario culturale da aggiungere a quelli ben noti dell’antichità romana, del Medioevo, del Rinascimento e del Barocco.


Fonte: articolo di francesca liani