Il nuovo testo, approvato dal Consiglio dei ministri, riguarda le condizioni di ingresso e soggiorno dei cittadini stranieri che intendano svolgere lavori altamente qualificati.


Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR Raffaele Fitto e del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone, ha infatti approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo che mette in pratica la direttiva (UE) 2021/1883 del Parlamento e del Consiglio europeo.

Scopriamo dunque quali sono tutte le novità.

Ingresso e soggiorno di stranieri “qualificati”, ecco cosa cambia con il decreto

La direttiva promuove un regime più attrattivo ed efficace per i lavoratori altamente qualificati provenienti da Paesi terzi, ampliando l’ambito di applicazione soggettiva e prevedendo procedure più rapide, criteri di ammissione flessibili e inclusivi, al fine di favorire una mobilità più agevole all’interno dell’Unione.

In particolare, tra le principali modifiche introdotte, si segnalano:

  • la possibilità di rilasciare la carta blu UE anche ai lavoratori stagionali in possesso dei requisiti richiesti per i lavori altamente qualificati, considerati quindi al di fuori delle quote massime di stranieri da ammettere nel territorio dello Stato per lavoro subordinato;
  • la facilitazione per l’ingresso di dirigenti e specialisti operanti nei servizi delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione;
  • la promozione dell’imprenditorialità innovativa, consentendo ai cittadini stranieri con carta blu UE la possibilità di esercitare un’attività autonoma in parallelo a quella di lavoro subordinato;
  • condizioni più favorevoli per il ricongiungimento familiare e per l’accesso al mercato del lavoro del coniuge e dei familiari del richiedente la carta blu UE.

La carta blu UE

Si ricorda che la cosiddetta carta blu UE rappresenta un particolare tipo di permesso di soggiorno, rilasciato dal questore allo straniero altamente qualificato a seguito della stipula del contratto di soggiorno per lavoro e della relativa comunicazione alla questura.

Ha durata biennale, se il rapporto di lavoro è a tempo indeterminato. Se tale rapporto è a tempo determinato, il permesso di soggiorno ha una durata superiore di 3 mesi rispetto alla scadenza del rapporto di lavoro.

Per ottenere la carta blu UE è necessario che l’interessato svolga prestazioni lavorative retribuite per conto e sotto la direzione o il coordinamento di un’altra persona fisica o giuridica.

Al titolare di carta blu UE può essere riconosciuto lo status di soggiornante di lungo periodo (ed è rilasciato il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo) in presenza degli specifici requisiti ed alle due seguenti condizioni:

  • di aver soggiornato legalmente ed ininterrottamente per 5 anni nel territorio dell’Unione in forza di una carta blu UE;
  • di essere in possesso, in Italia, da almeno 2 anni, di un permesso di soggiorno in formato elettronico, recante la dicitura carta blu UE.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it