Dopo quello dei treni arriva anche lo sciopero degli aerei: il 15 luglio gli addetti ai lavori incrociano le braccia, previsti molti disagi.
Dopo i forti disagi di giovedì 13 luglio e di venerdì 14 luglio per lo sciopero dei treni, sarriva anche la mobilitazione del personale di terra degli aeroporti.
Scopriamo dunque a cosa andranno incontro i viaggiatori e quanto durerà.
Sciopero degli aerei il 15 luglio
In sintesi sabato 15 luglio si fermeranno, in base a quanto annunciato, per otto ore gli addetti ai lavori degli aeroporti: stop dalle 10 alle 18.
Sulla base della programmazione oraria sono a rischio oltre mille decolli dal nostro Paese — su rotte nazionali e internazionali — nelle otto ore di agitazione e dovrebbero essere coinvolte oltre 140 mila persone. La protesta è confermata dall’Ente nazionale per l’aviazione civile e ha già portato alla cancellazione di molti voli.
A fermarsi, come anticipato, il personale di terra degli aeroporti, servizi di handling e check-in: il motivo è la protesta per protesta per il mancato rinnovo del contratto di lavoro del comparto, scaduto da sei anni.
Negli stessi orari non lavoreranno neppure piloti e assistenti di volo di alcune compagnie aeree quali Vueling e Malta Air che opera i voli di Ryanair.
L’ENAC, tuttavia conferma che ci sarà una lista di voli garantiti anche nelle giornate di sciopero (qui l’elenco).
Le richieste dei Sindacati
Secondo i sindacati, come riportato dalla Federazione Autonoma dei Sindacati dei Trasporti – Segreteria Nazionale Comparto Aereo, ci sono alcuni punti fermi che vanno inseriti nel prossimo rinnovo del CCNL del Trasporto Aereo:
- Vacanza contrattuale di 6 anni: recuperare il potere di acquisto attraverso una quantificazione di una TANTUM calcolando la reale inflazione
- Adeguamento salariale di 200 euro di media al 4° livello
- Aumento di 5 giornate di ferie rispetto alle attuali.
- Orari di lavoro finalizzati a salvaguardare la qualità della vita dei lavoratori
- Introduzione della sanità integrativa e aumento della previdenza integrativa
- No alla riduzione della fascia notturna
- No alla introduzione della carenza di malattia.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it