Proposta salario minimo opposizioniDopo mesi in cui se ne discute, le opposizioni hanno definito alla Camera un testo unitario della proposta di legge per il salario minimo. Ecco nel dettaglio.


Del salario minimo se ne parla da mesi, ma solo in questi giorni le opposizioni sono riuscite a definire il testo unitario della proposta di legge.

La proposta è stata sottoscritta da Partito Democratico, Movimento Cinque Stelle, Sinistra Italiana, Azione, Europa verde e +Europa ed è stata depositata alla Camera.

Per quanto riguarda le aziende, Confindustria ha chiarito di non avere problemi a discuterne, dichiarando:

“Tutti i contratti di Confindustria, anche nelle qualifiche più basse, sono superiori ai 9 euro lordi: è il segno evidente che la contrattazione tra noi e il sindacato è virtuosa, porta a maggiori benefici a lavoratori e imprese”.

Al contrario, il Governo frena: la Ministra del Lavoro Calderone ha affermato di non essere convinta che al salario minimo si possa arrivare per legge. Mentre il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti, ha confermato che “una legge non serve”.

Vediamo cosa comprende la proposta.

Proposta salario minimo: ecco come si articola

Nella proposta di salario minimo delle opposizioni, troviamo 7 punti:

  • Al lavoratore di ogni settore economico deve essere riconosciuto un trattamento economico complessivo non inferiore a quello previsto dai contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni datoriali e sindacali, salvo trattamenti di miglior favore;
  • Riconoscimento di una giusta retribuzione, comunque non inferiore ai 9 euro l’ora, in modo da tutelare i settori più fragili e poveri del mondo del lavoro, nei quali è più debole il potere contrattuale delle organizzazioni sindacali;
  • Giusta retribuzione, non solo dei lavoratori subordinati, ma anche di tutti i rapporti di lavoro che presentano analoghe necessità di tutela, nell’ambito della parasubordinazione e del lavoro autonomo;
  • Istituzione di una Commissione, composta da rappresentanti istituzionali e dalle parti sociali comparativamente più rappresentative, che avrà il compito di aggiornare periodicamente il trattamento economico minimo orario;
  • Disciplinamento e garantita effettività del diritto dei lavoratori a percepire un trattamento economico dignitoso;
  • Riconoscimento legge per l’ultrattività dei contratti di lavoro scaduto o disdettati;
  • Riconoscimento di un periodo di tempo per adeguare i contratti alla nuova disciplina e un beneficio economico a sostegno dei datori di lavoro, per i quali questo adeguamento risulti più “oneroso”.

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it