misure decreto lavoroIl Decreto Lavoro ha concluso l’iter di approvazione: ecco le misure incluse, dal taglio al cuneo fiscale allo smart working.


Il Decreto Lavoro era stato approvato lo scorso primo maggio, coincidendo simbolicamente con la Festa dei Lavoratori, poi, è stato approvato in linea definitiva dal Parlamento, lo scorso 29 giugno, concludendo l’iter di approvazione.

Come dichiarato dalla Ministra del Lavoro Marina Calderone, le nuove norme contengono interventi con cui “sosteniamo il potere di acquisto e politiche più inclusive”.

Vediamo allora le misure.

Misure Decreto Lavoro: terminato l’iter di approvazione

Il Decreto Lavoro comprende novità in diversi campi, dagli stipendi alla modalità di lavoro dei dipendenti, passando per le misure a sostegno dei cittadini in difficoltà.
Ecco le misure nel dettaglio.

Taglio del cuneo fiscale

Dal primo luglio, si passa dal 3% al 7% per i redditi annui fino a 25mila euro e dal 2% al 6% per i redditi fino a 35mila euro.
Si tratta di un’ulteriore “sforbiciata”, dopo quella contenuta nella Legge di Bilancio 2023, che influirà positivamente sulle buste paga dei lavoratori.

Smart working

È arrivata la proroga del lavoro agile

  • Fino al 30 settembre per i lavoratori fragili, sia nel pubblico che nel privato;
  • Fino al 31 dicembre, per i genitori di figli under 14 nel settore privato.

Contratti a termine

Non saranno più necessarie le causali per le proroghe, ma anche per i rinnovi dei contratti a termine fino a 12 mesi, nel settore privato.

Per i contratti a termine di durata oltre i 12 mesi e non superiori ai 24 mesi, entrano in gioco nuove causali, che sostituiscono quelle del Decreto Dignità.

misure decreto lavoroSomministrazione e apprendistato

Saranno esclusi dal limite percentuale (dunque con deroga al tetto del 20% dei lavoratori assunti a tempo indeterminato) i lavoratori con contratti di apprendistato e alcune categorie, come

  • I lavoratori in mobilità;
  • Disoccupati con trattamenti di disoccupazione (non agricola);
  • Ammortizzatori sociali da almeno 6 mesi;
  • Lavoratori svantaggiati.

Reddito di Cittadinanza

Dal 1° gennaio 2024 terminerà il Reddito di Cittadinanza, per fare posto all’Assegno di Inclusione. La misura sarà erogata alle famiglie con un disabile, un minore o un over 60.
Tra le ultime novità introdotte, c’è l’estensione dell’assegno alle persone in cura presso i servizi socio-sanitari.

Cambia anche il concetto di offerta congrua: i genitori di figli under 14 saranno tenuti ad accettare un’offerta a tempo indeterminato, solo se entro gli 80km dal proprio domicilio o raggiungibile coi mezzi di trasporto pubblico.

Negli altri casi, il beneficiario dell’assegno è tenuto ad accettare, in tutta Italia, un rapporto a tempo indeterminato o a termine di durata oltre i 12 mesi, un lavoro a tempo pieno o a tempo parziale non inferiore al 60% dell’orario a tempo pieno, quando la retribuzione non è inferiore ai minimi salariali previsti dai contratti collettivi.

Dal primo settembre, inoltre, arriva il Supporto per la formazione e il lavoro, ovvero un’indennità di 350 euro, prevista per chi ha un’età compresa tra i 18 e 59 anni, è in condizioni di povertà assoluta, con un Isee inferiore ai 6000 euro annui e che non può accedere all’Assegno di Inclusione.

Fringe benefit

Sale la soglia esentasse per i beni o i servizi concessi dal datore di lavoro, come le utenze domestiche.
Si passa dagli attuali 258 euro a 3mila euro, ma solo per i dipendenti con figli a carico.

Turismo

Arriva la detassazione del lavoro straordinario e notturno nei festivi, per il settore turistico e termale.
Inoltre, dal 1°giugno al 21 settembre 2023, arriva un bonus pari al 15% delle retribuzioni lorde.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it