Decreto-legge “Siccità”, dalla Camera arriva il via libera definitivo alla conversione in legge: ecco quali sono le novità a seguito di quest’ultimo step parlamentare.
Approvazione definitiva per il disegno di legge di conversione, con modificazioni, del decreto 14 aprile 2023, n. 39, recante disposizioni urgenti per il contrasto della scarsità idrica e per il potenziamento e l’adeguamento delle infrastrutture idriche, già approvato dal Senato.
Il testo adesso diventa legge dello stato èd è rubricato come legge 13 giugno 2023, n.68.
Alla Camera ok alla conversione in legge del decreto”Siccità”
Il testo originario del decreto-legge, composto di 14 articoli, nel corso dell’esame al Senato è stato modificato in più punti e sono state introdotte nuove disposizioni.
Conseguentemente, il provvedimento approvato definitivamente della Camera si compone di 18 articoli.
Tra le principali novità previste dal Decreto Siccità approvato alla Camera l’istituzione di una cabina di regia che coinvolge tutti i Ministeri competenti e che avrà un compito di indirizzo, coordinamento e monitoraggio e che tra le sue prime attività si occuperà di fare una ricognizione di quelli che sono gli interventi più urgenti da attuare nell’immediato per far fronte alla crisi idrica.
Altre attività riguardano anche l’avvio di percorsi di efficientamento delle reti idriche. Molto importante sarà la possibilità di riutilizzare le acque reflue soprattutto in agricoltura.
Inoltre altre misure prevedono nello specifico:
- una serie di scadenze procedurali per gli interventi di manutenzione straordinaria e l’incremento della sicurezza e delle funzionalità delle dighe e delle infrastrutture idriche destinate ad uso potabile ed irriguo;
- entro il 30 settembre 2023, le Regioni comunicano i progetti di fattibilità e di gestione delle reti di monitoraggio dei corpi idrici;
- semplificazioni per l’installazione di impianti fotovoltaici flottanti;
- risulta attribuito alle Commissioni tecniche PNRR e PNC lo svolgimento delle procedure di valutazione ambientale di competenza statale e dei progetti comunque connessi alla gestione della risorsa idrica;
- infine si dovrà sottoporre a procedimento autorizzatorio unico accelerato regionale le opere, gli impianti e le infrastrutture necessarie al superamento delle procedure di infrazione comunitaria sulla depurazione o comunque connesse alla gestione della risorsa idrica.
Il dossier della Camera
Qui trovate il documento completo.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it