Certificati di quantificazione TFS/TFRPer poter richiedere l’Anticipo del TFS o del TFR, i dipendenti devono essere in possesso dei certificati di quantificazione: ecco come sceglierli.


Certificati di quantificazione TFS/TFR: i lavoratori che vogliono avere liquidità, in tempi brevi, senza aspettare l’erogazione del TFS (Trattamento di Fine Servizio, per gli ex lavoratori pubblici e statali) o del TFR (Trattamento di fine rapporto, per gli altri ex lavoratori subordinati), possono richiedere un Anticipo.

Per poterlo richiedere, però, occorre essere in possesso del Certificato di quantificazione TFS/TFR.
Si tratta, in realtà, di due certificati, utili per richiedere due tassi differenti.

Vediamo nello specifico.

Cos’è il Certificato di quantificazione per TFS/TFR

Il Certificato di quantificazione per TFS/TFR è un documento che attesta il diritto all’indennità.
All’interno del documento, troviamo tutte le informazioni essenziali sul TFS e il TFR, che spettano al dipendente che ne fa richiesta, come:

  • L’entità dell’indennità spettante;
  • I tempi di erogazione;
  • Le modalità per il versamento.

Si tratta del primo step per il rilascio dell’anticipo del TFS o del TFR.
Grazie al d.l. 4/2019, il Certificato di Quantificazione non ha più una scadenza (prima del decreto-legge, la sua validità era fissata a 15 giorni).

Certificati di quantificazione TFS/TFR: quali sono le diverse tipologie

Per l’Anticipo del TFS, l’Inps rilascia due certificati di quantificazione diversi, a seconda del tipo di tasso scelto.

Le due tipologie sono:

  • Una per l’anticipo a tasso agevolato;
  • Una per l’anticipo a tasso ordinario.

Il cittadino dovrà richiedere la tipologia di certificato che preferisce, al momento della presentazione della domanda, sul portale Inps.
Le differenze, però, non sono solo sul tipo di tasso.

Questo, perché il tasso agevolato fa riferimento al decreto-legge 4/2019, con lo spread allo 0,40%, fino a 45’000 euro. Inoltre, il tasso agevolato è precluso a chi ha ricevuto segnalazioni negative nelle Centrali Rischi Finanziari.

Perciò, se il cittadino vuole un finanziamento inferiore ai 45’000 euro e non ha mai ricevuto segnalazioni negative, potrà richiedere il tasso agevolato, altrimenti dovrà chiedere il tasso ordinario.

Certificati di quantificazione TFS/TFR: come distinguerli

Sul certificato di quantificazione per il tasso agevolato, è presente la seguente dicitura:

“Certificazione del Trattamento di Fine Servizio ai fini dell’anticipo finanziario ai sensi dell’art.23, comma 7, del d.l. 4/2019, convertito con modificazioni della legge 26/2019 e dell’art. 5 del DPCM 51/2021”.

Se si è in possesso del certificato sbagliato, bisogna chiederne subito uno nuovo all’Inps. Ma occorre fare attenzione, perché l’Istituto può impiegare fino a 90 giorni, per la nuova emissione.
Ovviamente, l’erogazione del nuovo certificato annulla la validità del certificato precedente.

Certificati di quantificazione TFS/TFR: come ottenere liquidità più velocemente

Per poter ottenere liquidità più rapidamente, in attesa dell’erogazione del Certificato di quantificazione, TFSTurbo ha ideato una soluzione finanziaria molto vantaggiosa.
Inoltre, è possibile consultare il portale per controllare i fac-simile dei due diversi Certificati di Quantificazione, in modo da non incorrere in errori.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it