allerta-eruzione-etna-ingv-protezione-civileA disporre l’allerta relativa al vulcano Etna, in Sicilia, sono stati l’INGV e la Protezione civile della Regione Siciliana: alta probabilità di eruzione, con dispersione di ceneri vulcaniche, con annessa possibile attività sismica.


L’incremento progressivo dell’allerta sull’Etna è stato disposto dal dipartimento regionale della Protezione Civile, vista la costante crescita dell’attività eruttiva in prossimità del cratere Bocca Nuova a partire dal tardo pomeriggio di ieri, 18 maggio.

Allerta eruzione Etna: allarme da INGV e Protezione Civile

Il Dipartimento della Protezione Civile ha disposto infatti, per il vulcano Etna, un incremento progressivo del livello di allerta.

Allo stato attuale si teme il passaggio all’allerta rossa: tuttavia allo stato attuale, secondo quanto indicato dal dipartimento ci troviamo a un livello di allerta gialla (attività eruttiva da bassa a media).

Tale valutazione è basata sulle segnalazioni delle fenomenologie e sulle valutazioni di pericolosità rese disponibili dai Centri di Competenza che per l’Etna sono lIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Osservatorio Etneo e Sezione di Palermo) e il Consiglio Nazionale delle Ricerche Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente.

L’innalzamento del livello determina un incremento del raccordo informativo tra la comunità scientifica e le strutture di protezione civile. Tali informazioni consentono alla struttura di protezione civile della Regione Siciliana di allertare le strutture territoriali di protezione civile e adottare eventuali misure in risposta alle situazioni emergenziali, soprattutto in relazione a scenari di impatto locale.

Occorre tener presente che i passaggi di livello di allerta possono non avvenire necessariamente in modo sequenziale, essendo sempre possibili variazioni repentine o improvvise dell’attività, anche del tutto impreviste.

L’allerta per i voli, il Vona, è di colore arancione e, al momento, l’attuale fase eruttiva dell’Etna non impatta con l’attività dell’aeroporto internazionale Catania-Fontanarossa “Vincenzo Bellini” è pienamente operativo.

Inoltre l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che dal
punto di vista sismico l’ampiezza media del tremore vulcanico, dopo una breve fase di diminuzione, ha subito una nuova fase di incremento.

A causa della copertura nuvolosa, che insiste nella zona sommitale del vulcano, non è possibile effettuare osservazioni vulcanologiche tramite la rete di video sorveglianza. La simulazione dell’eventuale dispersione del plume vulcanico indica comunque una direzione verso i quadranti orientali.

Che cosa sono i livelli di allerta?

I livelli di allerta descrivono lo stato di attività del vulcano, cioè se il vulcano è in una condizione di equilibrio o disequilibrio. Sono individuati sulla base della combinazione di parametri di monitoraggio e di dati relativi a eventuali eventi in corso.

Sono rappresentati attraverso quattro colori – verde, giallo, arancione e rosso – che sono indicativi della possibile evoluzione dello stato di attività del vulcano verso scenari di evento “di rilevanza nazionale”, che richiedono cioè di essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari, attraverso l’intervento coordinato di una pluralità di soggetti (art.2, comma 1 lettera c della legge 225/92).

Qualche informazione in più sull’Etna

L’Etna, con i suoi 3350m di altitudine e 35km di diametro alla base, è il vulcano più grande d’Europa. Situato lungo la costa orientale della Sicilia, ricopre un’area di circa 1250km2 ed è limitato a nord dai monti Nebrodi e Peloritani e a sud dalla piana alluvionale del fiume Simeto.

La sua formazione risale a circa 100mila anni fa. Negli anni, l’alternanza di attività effusiva ed esplosiva, con colate di lava e depositi piroclastici, ha portato alla stratificazione di prodotti vulcanici. Per questo, l’Etna si definisce uno strato-vulcanico di natura basaltica.

Le sue bocche eruttive si trovano nella parte sommitale dell’edificio vulcanico e sono Bocca Nuova, Voragine, Cratere di nord-est e Cratere di sud-est. Ciascuna di esse ha un diametro di circa 200m. Sulle pendici del vulcano si trovano inoltre centinaia di piccoli coni “avventizi”, che si sono generati nel corso dei millenni durante eruzioni dai fianchi laterali.

La struttura morfologica principale del vulcano è la Valle del Bove, una depressione che si apre verso il mare, sul fianco orientale del vulcano. La valle è larga circa 5km e lunga 8, mentre la scarpata, nella sua parte più scoscesa è alta 1200m. La sua origine risale a circa 10.000 anni fa quando il susseguirsi di eruzioni esplosive provocò alcuni collassi o frane lungo il fianco del vulcano.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it