latte sinteticoDopo la carne sintetica, arriva anche il latte sintetico e la Coldiretti lancia l’allarme: “non è un cibo”.


Latte sintetico: alla fine di marzo, dopo un’accesa polemica, è stata vietata la produzione di carne sintetica in Italia, con sanzioni molto alte per i trasgressori.

Il divieto era arrivato durante il Consiglio dei Ministri e dopo le numerose polemiche da parte di alcune associazioni, come la Coldiretti.
Ma ad oggi, è proprio la Coldiretti a lanciare un nuovo allarme e a scagliarsi contro il latte sintetico.

Vediamo di cosa si tratta.

Latte sintetico: cos’è e dove sarà commercializzato

Israele si prepara ad essere uno dei primi Paesi al mondo a vendere prodotti lattiero-caseari, senza utilizzare il latte prodotto da mucche.
Il Ministero della Sanità di Israele ha concesso alla società Remilk di vendere, su larga scala, alimenti prodotti col gene della proteina del latte, inerita nei bioreattori, per la crescita accelerata.

La decisione spaventa Coldiretti e la Filiera Italia che, durante l’evento Tuttofood, hanno sancito, con Assica, Assolatte, Unaitalia e Assocarni, la prima alleanza contro il cibo sintetico sulle tavole mondiali.

Come dichiarato, il cibo sintetico rappresenterebbe un pericolo per la sopravvivenza della “Fattoria Italia”, che ad oggi vale 55 miliardi di euro e rappresenta uno dei vanti della cultura culinaria italiana.

latte sinteticoL’allarme lanciato da Coldiretti e dalle altre associazioni di categoria

Come dichiarato da Ettore Prandini, presidente della Coldiretti:

“La verità è che non si tratta di cibo ma di un prodotto ingegnerizzato, con processi di lavorazione molto più simili a quelli dei farmaci e proprio in questo ambito devono essere valutati. Nei prodotti a base cellulare si utilizzano ormoni che invece sono vietati negli allevamenti europei dal 1996”.

Come detto da Luigi Scordamaglia, amministratore delegato di Filiera Italia:

“Pensare di sostituire con un procedimento di laboratorio il legame tra il cibo che mangiamo e la terra è un atto gravissimo: non è questo il cibo del futuro che vogliamo. A quelle quattro o cinque multinazionali che vogliono proporre l’omologazione diciamo che l’Italia, con i suoi agricoltori, con l’eccellenza del know-how dell’industria di trasformazione, con la qualità dei suoi prodotti e con il suo modello di sostenibilità guardato come esempio in tutto il modo, continuerà a battersi perché sulle sue tavole possa arrivare un cibo sano e naturale. Come Filiera Italia e Coldiretti, continueremo a lavorare con il Governo per non abbassare la guardia, salvaguardare il nostro tessuto produttivo e difendere i nostri standard di qualità da chi invece pensa che sia possibile mettere a rischio la salute di milioni di consumatori a benefico solo del proprio profitto”.

Il presidente di Assolatte, Paolo Zanetti, ha commentato:

“Siamo al paradosso, da un lato ci viene chiesto di investire per rendere le nostre produzioni lattiero-casearie ancor più attente all’ambiente, dall’altro investitori senza scrupoli, col pretesto della tutela dell’ambiente cercano di promuovere un prodotto che tutto è fuorché naturale, ed è quindi nemico dell’ambiente. Vogliono appropriarsi dei valori del latte, della sua naturalità e della sua purezza. Dobbiamo arrestare questa corsa senza senso, fermare i cibi Frankenstein e salvaguardare il latte che, lo diciamo da sempre, è un vero patrimonio mondiale dell’umanità”.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it