In molti si chiedono se per l’attività sportiva dei bambini fino a 6 anni sia necessario il Certificato medico non agonistico: scopriamolo.
Si ricorda che la certificazione medica in ambito sportivo, anche a livello non agonistico, è regolamentata dalla Legge 8 novembre 2012 n. 189.
L’obbligo del certifico medico scaturisce dalla tipologia di attività fisico-sportiva che si vuole intraprendere: di conseguenza il certificato medico sportivo è ritenuto obbligatorio solo per lo svolgimento di alcune attività fisiche.
Ad esempio esiste un vero e proprio obbligo di presentare un certificato sportivo non agonistico in tutti i seguenti casi:
- praticare uno sport (a livello non agonistico) presso un ente/organizzazione CONI o riconosciuta dal CONI come CSI, PGS, UISP, CUSI;
- presso società sportive affiliate alle Federazioni sportive nazionali come FIGC, FIN, FIT, FIPAV;
- o praticare discipline associate FASI come l’arrampicata sportiva o presso gli organi scolastici nell’ambito delle attività parascolastiche.
Ma quest’obbligo di certificazione vale anche per i bambini fino a 6 anni?
Certificato medico non agonistico per bambini fino a 6 anni
Solitamente per i bambini che si approcciano ad attività sportive, anche a livello non agonistico, è richiesta la presentazione di questo certificato.
Infatti anche per i minorenni le attività organizzate e gestite da società affiliate al CONI o da enti di promozione sportiva richiedono obbligatoriamente la certificazione non agonistica che attesti l’assenza di controindicazioni alla pratica sportiva.
Come abbiamo anticipato, tuttavia, molti genitori hanno espresso dubbi sull’obbligatorietà di questo certificato sotto l’età anagrafica di 6 anni.
Se in precedenza anche per questa fascia di età si prevedeva l’obbligo di certificazione, a partire da marzo 2018 (con l’approvazione di un decreto del Ministero della Salute) questo obbligo non è più previsto per i bambini fino a 6 anni.
Il Ministero ha motivato la decisione, in accordo con la Federazione italiana medici pediatri, per:
- promuovere l’attività fisica organizzata dei bambini
- facilitare l’approccio all’attività motoria costante fin dai primi anni di vita
- favorire un corretto modello di comportamento permanente
- ed evitare di gravare i cittadini ed il Servizio sanitario nazionale di ulteriori onerosi accertamenti e certificazioni.
Sopra i 6 anni, invece, resta invariato l’obbligo, ma solo se il bambino raggiunge i criteri anagrafici minimi stabiliti dalla federazione di riferimento.
Per esempio, per il calcio la certificazione agonistica può venir richiesta dai 12 anni e per il nuoto dagli 8 anni di età.
La richiesta deve inoltre partire dalla società che intende tesserare l’atleta e non dal genitore.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it