In un recente commento con video il Dottor Simone Chiarelli analizza la recente sentenza della CGUE sui balneari.
La Corte fa riferimento alla direttiva Bolkestein, che stabilisce che per l’assegnazione di concessioni di occupazione del demanio marittimo, gli Stati membri devono applicare una procedura di selezione tra i candidati potenziali qualora il numero di autorizzazioni disponibili per una determinata attività sia limitato per via della scarsità delle risorse naturali.
L’autorizzazione è rilasciata per una durata limitata adeguata e non può prevedere la procedura di rinnovo automatico.
«I giudici nazionali e le autorità amministrative sono tenuti ad applicare le norme pertinenti di diritto dell’Unione, disapplicando le disposizioni di diritto nazionale non conformi alle stesse», affermano i giudici.
La Corte UE ricorda che le disposizioni si applicano «a tutte le concessioni di occupazione del demanio marittimo» e che, nel valutare la scarsità delle risorse naturali utilizzabili per la messa a bando, i Paesi membri sono chiamati a basarsi «su parametri obiettivi, non discriminatori, trasparenti e proporzionati».
Spiagge “a bando” (Bolkestein): commento alla sentenza della CGUE sui balneari
Per un approfondimento sulle novità previste, Simone Chiarelli, dirigente di Pubblica Amministrazione Locale ed esperto in questioni giuridiche di diritto amministrativo nei settori degli appalti, SUAP, e disciplina generale degli Enti locali, ha messo a disposizione un video.
Potete visualizzarlo nel player qui di seguito.
Fonte: articolo della redazione, video di Simone Chiarelli