ministero-ambiente-emergenza-orsi-trentinoSi è svolto al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica il tavolo tecnico sull’emergenza orsi in Trentino: ecco quali sono le ultime novità.


Sta facendo molto discutere negli ultimi tempi il caso della cosiddetta emergenza orsi in Trentino, scoppiata a seguito di un aggressione mortale a un runner nei boschi della Regione.

Una situazione che ha fatto interrogare da più parti sulla necessità di migliorare la gestione del territorio a livello amministrativo e che ha tirato in ballo anche questioni etiche molto rilevanti, come ad esempio “la vendetta” nei confronti dell’orsa JJ4 che ha compiuto il fatto, giudicato da molti e dalla stessa famiglia del ragazzo ucciso del tutto illogica.

Scopriamo dunque quali sono le ultime novità messe in campo a livello ministeriale.

Ministero dell’Ambiente: ridefinire strategia emergenza orsi in Trentino

Il Ministero ha dettato una tempistica stringente per l’individuazione delle soluzioni più idonee ad affrontare una emergenza particolarmente sentita dai territori e a livello nazionale.

A tal fine, entro la prima decade di maggio, gli uffici del Mase (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica) procederanno ad una ricognizione normativa nazionale e comunitaria per proporre alle autorità politiche competenti misure per i plantigradi in sovrannumero attualmente presenti nella provincia di Trento. Entro la stessa data i tecnici del Mase avvieranno le interlocuzioni anche diplomatiche necessarie all’ipotesi di ricollocamento degli orsi.

Dal tavolo è emersa inoltre la richiesta di dotare gli operatori di pubblica sicurezza, così come avviene in altre realtà internazionali, di dispositivi di difesa quali gli spray anti aggressione a principio attivo naturale.

Il ministero ha infine sottolineato l’importanza di ascoltare le associazioni ambientaliste.

Servono soluzioni alternative alle uccisioni

In tal senso il Ministro Gilberto Pichetto Fratin ha inoltre sostenuto la necessità di adottare azioni alternative rispetto alla possibile uccisione di JJ4 e degli altri orsi trentini.

Una dichiarazione che ha ricevuto il plauso dell’Enpa, Ente Protezione Animali, chiede al ministro, sui cui cade la responsabilità della tutela della fauna e delle specie protette come gli orsi, che si apra finalmente al confronto con le associazioni animaliste e “non lasci la gestione della materia alle istituzioni trentine che hanno dimostrato di non essere in grado o di non volerlo fare“.

Mi unisco alle parole del padre di Andrea Papi, cui rinnovo la mia solidarietà, il quale – commenta Carla Rocchi, presidente Enpa nazionaleha chiesto un’assunzione di responsabilità politica alle istituzioni della PAT, ribadendo il no alla vendetta contro mamma-orsa. Chi in tutti questi ha volutamente ignorato gli appelli alla prevenzione e non ha mosso un dito per migliorare la convivenza con gli orsi deve fare un passo indietro. Ciò non restituirà Andrea alla sua famiglia ma, almeno, ne onorerà la memoria”.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it