Assegnati nuove risorse al trasporto ferroviario per impianti per idrogeno e acquisto treni: obiettivo del PNRR è realizzare almeno 10 impianti entro il 2026 per favorire la decarbonizzazione.
Con decreto dirigenziale n. 144 del 31/3/2023 sono state ripartite e assegnate le risorse finanziare, pari a 300 milioni di euro, previste dal PNRR per l’investimento relativo alla sperimentazione delle applicazioni dell’idrogeno nel settore del trasporto ferroviario, nell’ambito della misura M2C2 relativa a “Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile“.
Questa misura del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede la conversione verso l’idrogeno delle linee ferroviarie non elettrificate in regioni caratterizzate da elevato traffico in termini di passeggeri con un forte utilizzo di treni a diesel.
In alcune Regioni italiane, infatti, i treni diesel hanno un’età media elevata e dovrebbero essere sostituiti nei prossimi anni, rendendo questo il momento giusto per passare all’idrogeno, in particolare dove l’elettrificazione dei treni non è tecnicamente fattibile o non competitiva.
PNRR: nuove risorse dedicate al trasporto ferroviario
In particolare, risultano assegnati:
- 276 milioni di euro per la realizzazione di impianti di produzione, stoccaggio e rifornimento di idrogeno rinnovabile
- e 24 milioni di euro per l’acquisizione di treni alimentati a idrogeno.
Beneficiari delle risorse assegnate:
- Regione Lombardia
- Regione Puglia
- Regione Campania
- Regione Calabria
- Regione Sardegna
- e la Gestione Governativa della Ferrovia Circumetnea in Sicilia.
Con l’assegnazione delle risorse, avvenuta nel rispetto dei tempi stabiliti dalla milestone PNRR M2C2-16, si pongono le condizioni per il raggiungimento del target PNRR M2C2-17, che prevede entro il 30/6/2026, la realizzazione di almeno 10 impianti per il rifornimento di idrogeno rinnovabile su almeno 6 linee ferroviarie, contribuendo alla decarbonizzazione del trasporto ferroviario.
Il testo adesso riceverà la supervisione degli organi di controllo e sarà pubblicato dopo l’approvazione definitiva direttamente sul sito web del ministero.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it