Nell’ultimo Consiglio dei Ministri, è stato approvato un nuovo Codice Appalti, che ha sollevato diversi dubbi e nodi da risolvere. Vediamo nel dettaglio.
Nodi e dubbi Nuovo Codice Appalti: nell’ultimo Consiglio dei Ministri, che si è svolto lo scorso 28 marzo, il Governo Meloni ha approvato il decreto legislativo dedicato al nuovo Codice dei Contratti Pubblici.
Nella nuova versione, viene data una maggiore autonomia agli Enti Locali e una predisposizione a considerare, come corsia preferenziale, le forniture italiane.
L’obiettivo principale è quello di semplificare e sburocratizzare le procedure.
Ma ci sono alcuni dubbi e nodi da risolvere, sollevati soprattutto dall’opposizione.
Ecco quali sono-
Nodi e dubbi Nuovo Codice Appalti: ecco quali sono
La parola d’ordine del nuovo Codice degli Appalti è sicuramente “semplificazione”. Secondo il Ministero delle Infrastrutture, infatti, le nuove procedure potranno tagliare da 6 mesi ad un anno le tempistiche.
Ma le semplificazioni, per molti, vengono considerate rischiose. Ad esempio, per l’Ance (l’associazione che rappresenta i costruttori edili), sono stati fatti passi in avanti in materia di illecito professionale e di revisione dei prezzi, ma restano diverse perplessità riguardo la concorrenza.
Per Cgil e Uil, invece, il nuovo codice va sicuramente rivisto, perché col subappalto a cascata, si “mette a rischio la sicurezza” dei lavoratori nei cantieri.
Un altro problema sarebbe nella norma che blocca tutte le gare per appalti fino ai 5 milioni di euro. Secondo l’Ance, la decisione potrebbe portare a problematiche legate alla trasparenza, col rischio di far nascere “cartelli e blocchi economici”, a discapito della qualità.
Secondo il presidente di Confindustria Carlo Bonomi:
“ci sono dei grossi rischi, visto che molti enti possono da un lato decidere di assegnare i contratti solo alle grandi imprese per non esporsi a contestazioni, finendo però per penalizzare le piccole e medie, e dall’altro, aprire le porte alle decisioni discrezionali dei partiti e di chi premia gli amici degli amici”.
Come sottolineato da Vito Panzarella, segretario generale di Feneal-Uil:
“C’è il rischio che aumentino le infiltrazioni: va ripristinato il divieto dei subappalti”.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it