flussi-lavoratori-stranieri-triennio-2023-2025Parte il confronto tra Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e parti sociali per la definizione dei flussi e delle quote massime di ingressi di lavoratori stranieri in Italia per il triennio 2023-2025.


Il piano triennale dei fabbisogni seguirà le indicazioni contenute all’interno del D.L. 20/2023 (cosiddetto decreto Cutro) e punta a  condividere entro il 5 aprile una previsione puntuale delle quote occupazionali, stagionali e non stagionali, nei settori di riferimento.

Flussi lavoratori stranieri: piano per il triennio 2023-2025

Alla luce del click day del 27 marzo per il decreto flussi 2022240mila domande presentate tra le 9 e le 19 a fronte di un limite massimo di 82.705 tra ingressi dall’estero e conversioni di permessi di soggiorno autorizzati (fonte Ministero dell’Interno) – le parti sociali hanno rappresentato l’urgenza dell’emanazione di un nuovo decreto flussi.

Il nuovo testo, infatti, servirebbe a favorire la predisposizione del decreto triennale, che possa assorbire l’eccedenza di domande già presentate e ridurre al massimo gli ulteriori adempimenti a carico dei datori di lavoro.

Si è espressa la necessità di un sensibile allargamento delle quote, dei settori di impiego dei lavoratori e dei Paesi di origine previsti dai decreti flussi. Chiesta anche una ulteriore semplificazione delle procedure per renderle più flessibili e corrispondenti alle esigenze del mercato del lavoro (non sempre programmabili con largo anticipo), comprimendo il tempo che intercorre tra la domanda e l’arrivo del lavoratore in Italia e introducendo un meccanismo per assumere lavoratori stranieri già presenti in Italia, ma privi di permesso di soggiorno.

Potrebbe essere confermata invece la norma del DL n. 20/2023 che non subordina più alle quote del decreto flussi gli ingressi di lavoratori che hanno frequentato corsi di istruzione e formazione professionale nei Paesi di origine, nell’ambito di programmi approvati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dal Ministero dell’Istruzione e del Merito o dal Ministero dell’Università e della Ricerca.

Si ricorda che dei nuovi ingressi, oltre la metà (pari a 44000 lavoratori) sarà impiegato nel lavoro stagionale, specialmente nelle aziende agricole, ma anche nel settore turistico alberghiero.

Infine si precisa che il nulla osta del lavoro dovrà essere rilasciato entro 30 giorni dalla richiesta, dallo sportello unico per l’immigrazione. In seguito, poi, arriverà il visto d’ingresso in Italia, che dovrà essere rilasciato in 20 giorni.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it