pet-therapy-in-carcereA proporre quest’esempio virtuoso è la Casa Circondariale “Le Sughere” di Livorno: ecco come la Pet Therapy in carcere può aiutare i detenuti.


I benefici del contatto con animali abilitati e certificati per gli Interventi Assistiti sono ad oggi riconosciuti dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 febbraio 2003 e più di recente dal Ministero della Salute che nel 2015 ha emanato le linee guida per gli interventi assistiti con gli animali (IAA) che hanno portato alla regolamentazione di tali attività e al definitivo riconoscimento del loro valore terapeutico

Scopriamo dunque come anche nell’ambito carcerario gli animali e la pet therapy siano importanti e come questo progetto sia di supporto ai detenuti.

Pet Therapy in carcere: l’esempio di Livorno

Sono una quindicina i detenuti della casa circondariale Le Sughere di Livorno coinvolti nella quinta edizione del Progetto Ulisse, percorso di pet therapy organizzato dall’associazione Do Re Miao! con il sostegno economico di Enpa (Ente nazionale protezione animali), il patrocinio del Comune di Livorno e la collaborazione della cooperativa Melograno gestore dei servizi del canile municipale di Livorno “La cuccia nel bosco”.

Il progetto del Carcere e già svolte in diversi istituti della Toscana, nell’ambito di progetti-pilota o di veri e propri percorsi a lungo termine volti a verificare la validità degli interventi assistiti per le persone detenute coinvolte.

Il progetto

Articolato in due fasi, prevede una prima parte formativa incentrata sull’incremento delle competenze delle persone detenute coinvolte, stimolandole all’approfondimento teorico di nozioni di educazione e gestione del cane messe in atto poi sul campo con gli animali dell’associazione e con alcuni cani del Canile Municipale di Livorno.

Al termine del percorso saranno valutate le competenze raggiunte con un riconoscimento, per coloro che hanno seguito almeno un periodo minimo di attività, in forma di certificato di partecipazione.

Le attività avranno luogo all’interno della Casa Circondariale Le Sughere di Livorno.

I benefici della presenza degli animali

La presenza del cane facilita il dialogo e l’apertura dei soggetti coinvolti in quanto tocca e attiva una sfera di relazione non vicariabile da altre esperienze e quasi sempre collegata ad un’immagine positiva e sana di sé.

Il cane, per sua natura socievole e bisognoso di attenzioni, predispone il soggetto coinvolto all’interscambio comunicativo ed emotivo, richiama e convalida competenze acquisite in passato con cani di proprietà, dà prova di fiducia incondizionata, gradisce e stimola il contatto fisico spostando l’asse dell’attenzione dal disagio al benessere, dalla richiestività alla disponibilità, genera un circuito virtuoso di scambio di informazioni con gli operatori (coadiutori dei cani) che vengono riconosciuti come figure professionali a loro volta non giudicanti in quanto non chiamate a intervenire direttamente sulla persona, se non in senso formativo per quanto riguarda la corretta modulazione dell’incontro con i cani.

Attraverso l’Educazione Assistita dagli Animali il progetto mira a promuovere, attivare e sostenere le risorse e le potenzialità di crescita e progettualità individuale, di relazione ed inserimento sociale delle persone in difficoltà.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it