Quante volte ci è capitato sotto mano una banconota riparata con scotch o altri mezzi di fortuna: ma è valida per pagare oppure no? Ecco la risposta a questa domanda.
Le banconote tendono infatti a usurarsi di continuo e perenne fino a quando non si finisce per imbattersi in esemplari che presentano tagli se non addirittura strappi veri e propri. In molti di questi casi, la banconota in questione risulta “riparata artigianalmente“con dello scotch.
Ma in caso di banconote rovinate o strappate consumatori ed esercenti si domandano se il denaro in loro possesso sia ancora valido oppure se serve sostituirlo.
Si tratta infatti di un dubbio aperto su entrambi i fronti della compravendita:
- i consumatori possono pagare con una banconota rovinata o riparata con scotch o altri mezzi?
- gli esercenti sono a loro volta tenuti ad accettare la banconota o possono rifiutare il pagamento?
Ecco alcune utili indicazioni che possono venire in soccorso sia del venditore e sia dell’acquirente.
Le regole della BCE (Banca Centrale Europea)
La verità è che, seppur non sia una casistica particolarmente amata dagli esercenti che ricevono la banconota in questione il fatto che sia riparata con lo scotch, entro determinati limiti, non rappresenta un motivo per un rifiuto all’accettazione del pagamento.
A fornire tutte le spiegazioni sull’argomento è direttamente la BCE – Banca Centrale Europea in un vademecum sull’idoneità dei biglietti in euro per l’accettazione delle banconote.
Si tratta, per essere precisi, di un sistema dedicato ai controlli di idoneità con apparecchiature per la selezione e accettazione delle banconote: tuttavia potrebbe anche valere come parametro generico.
Banconota riparata con lo scotch: è valida oppure no?
Secondo questa guida, ad esempio, le banconote in euro con lacerazioni aperte non sono idonee se la dimensione della lacerazione è maggiore rispetto ai seguenti valori.
Direzione | Altezza | Lunghezza |
---|---|---|
Verticale | 4 mm | 8 mm |
Orizzontale | 4 mm | 15 mm |
Diagonale | 4 mm | 18 mm |
In caso, invece, di una banconota in euro riparata si intende un biglietto costituito da frammenti di uno o più biglietti riuniti, ad esempio, con nastro adesivo o colla. Una banconota in euro ricoperta da nastro adesivo per una superficie superiore a 10 × 40 mm e per uno spessore superiore a 50 μm (micrometri) è considerata non idonea.
Le indicazioni della Banca d’Italia sui pagamenti
Facile pensare che comunque i parametri sopra indicati possano essere molto più semplici da valutare in caso di inserimento in una macchinetta elettronica, che riesce a computare in tempo reale dimensioni ed alterazioni di una banconota. Nei casi invece in cui è l’occhio umano a dover valutare? In tal senso fa lumi la Banca d’Italia, che fornisce indicazioni valide non a livello comunitario ma sul territorio nazionale.
Secondo quanto indicato da Bankitalia ed in linea comunque con gli orientamenti della BCE non è tassativamente vietato mettere in commercio una banconota rovinata.
Ma attenzione: il commerciante può agire in piena discrezionalità e ha pieno diritto di non accettarla.
E allo stesso modo se viene data in resto una banconota strappata o attaccata con colla o scotch il cliente può non accettarla, ed il commerciante non può obbligarlo.
Pertanto in linea di massima il consiglio è sempre quello di evitare di pagare o di accettare una banconota rovinata o “riparata” con dello scotch.
Si può chiedere il rimborso della banconota lacerata?
Una banconota danneggiata in linea teorica dunque non è più valida: tuttavia il suo valore non viene perso poiché il proprietario può avvalersi del servizio gratuito offerto da Banca d’Italia e chiedere la sostituzione degli euro danneggiati.
Spetta infatti sempre alla Banca d’Italia stabilire quando una banconota presenta i requisiti per la rimborsabilità.
In linea generale è importante che la condizione della banconota ne permetta l’autenticazione. Ad esempio per le banconote strappate e mutilate la regola generale vuole che si possano sostituire quelle che rappresentano più del 50% della banconota originale.
Ovviamente in questi casi Bankitalia sconsiglia l’uso di scotch e colla per attaccare i vari pezzi.
Fonte: articolo di Simone Bellitto