Sta generando parecchio scalpore e diverse polemiche la multa arrivata all’ASD Athletic Brighela, rea di aver esposto uno striscione per esprimere la propria opinione sulla recente tragedia di Cutro, che registra ormai quasi 80 morti e un numero ancora imprecisato di dispersi.
In queste settimane il dibattito attorno alla questione dei migranti e particolarmente caldo, complice la tragedia di Cutro, in provincia di Crotone, che ha scosso particolarmente l’opinione pubblica. Come sempre il dibattito è piuttosto polarizzato sull’argomento: da un lato abbiamo il Governo che, con un recente decreto, introduce disposizioni urgenti in materia di flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri e di prevenzione e contrasto all’immigrazione irregolare. Dall’altro lato della barricata, invece, troviamo un’ampia fetta della politica e dell’opinione pubblica che si ritrova in disaccordo sulla gestione dei flussi migratori.
Quando queste due “opinioni” si scontrano arrivano anche dei provvedimenti specifici che, manco a dirlo, generano ulteriore polemica nel dibattito e buttano ulteriore benzina sul fuoco.
E a far discutere in tal senso è il caso della piccola associazione sportiva calcistica Athletic Brighela, finita suo malgrado nel mirino delle sanzioni.
L’ASD Athletic Brighela espone uno striscione per i morti di Cutro: arriva la multa
Partiamo dal principio: l’Athletic Brighela (associazione sportiva dilettantistica popolare) è una squadra di calcio bergamasca di terza categoria.
La squadra, prima di scendere in campo, espone per 20 secondi tenendo in mano uno striscione di solidarietà alle vittime della tragedia di Cutro, che testualmente recita: «Cimitero Mediterraneo. Basta morti in mare».
In pratica è bastato solo questo ad accendere la miccia e a scatenare il caos su più fronti, fino ad arrivare a una pesante multa che in molti hanno definito quantomeno “esagerata“.
La mano del giudice sportivo, infatti, è stata particolarmente pesante: sanzione di 550 euro, squalifica di un mese per il capitano e altre squalifiche per allenatore e dirigente accompagnatore.
Il comunicato dell’Athletic Brighela su Facebook
Sulla propria pagina Facebook l’Associazione Sportiva risponde con un comunicato alla sanzione ricevuta. Qui di seguito una parte della Nota:
[…] Noi socie e noi soci infatti, prima di essere parte dell’azionariato popolare che sostiene economicamente l’infrastruttura Brighela, siamo PERSONE. Come noi, lo sono i nostri atleti e le nostre atlete del calcio e del ciclismo (Brighela Velo Club). Questo è un punto che vogliamo stressare fino a stancarci: SIAMO LIBERE CITTADINE E CITTADINI. Pensiamo, dunque siamo. Esistiamo in quanto esseri pensanti. Gli esseri pensanti osservano, riflettono e, dove vedono ingiustizia e barbarie, si INDIGNANO. Mettono punti esclamativi laddove l’umanità cessa di esistere. Pongono interrogativi allorché le risposte tardano o stentano ad arrivare. […]
Oggi ci troviamo a commentare un provvedimento ai limiti. Ma nessuno e nessuna di noi si considera vittima di questo. Le vittime sono in fondo al mare: sono oltre 26.000 in questi ultimi 10 anni. Un genocidio sommerso dall’ipocrisia di un mondo che, al di là della linea abissale, finge che non esistano corpi deumanizzati. Corpi violabili. Corpi inutili e inesistenti. Non riconoscere che questo solco tracciato lungo i confini delle acque internazionali esista, equivale a non comprendere la drammaticità di un sistema politico, economico, sociale e culturale che strutturalmente separa soggetti abilitati alla dignità e soggetti sacrificabili. Ecco, noi volevamo porre l’accento su questo e lo rivendichiamo. Non ci sentiamo affatto in colpa. La multa ci è arrivata e le squalifiche sono arrivate? Pagheremo.
Molte realtà hanno dimostrato di volerci sostenere in questo, ma noi rilanciamo la sfida: sosteniamo direttamente una ONG che, nonostante i Decreti, si appresta a salvare vite umane. Questa è l’emergenza. Di questo si deve parlare. Dobbiamo alzare la testa e renderci conto delle responsabilità politiche che stanno dietro alle tragedie. Poco importa se a pagare le conseguenze siamo noi. Noi stiamo bene. Noi la prossima domenica scenderemo in campo, andremo sugli spalti felici di aver alzato la testa per l’ennesima volta.
Come conseguenza la pagina facebook del club bergamasco è stata inondata da messaggi di solidarietà nei confronti della società e di feroce indignazione nei confronti delle istituzioni calcistiche.
Anche all’Estero non va meglio sul fronte “libertà di espressione”
Le critiche alla gestione dei migranti non sono viste di buon occhio neanche all’Estero, a quanto pare.
Nei scorsi giorni ha scatenato un vero e proprio terremoto mediatico in Gran Bretagna la sospensione, da parte della BBC, del conduttore televisivo ed ex calciatore inglese Gary Lineker.
L’emittente televisiva del Regno Unito non ha tollerato il tweet sulla politica migratoria annunciata dal governo conservatore di Rishi Sunak. Lineker aveva, tra le altre cose, paragonato la proposta del governo britannico di muovere gli immigrati clandestini in Rwanda alla politica della Germania nazista degli anni ’30.
There is no huge influx. We take far fewer refugees than other major European countries. This is just an immeasurably cruel policy directed at the most vulnerable people in language that is not dissimilar to that used by Germany in the 30s, and I’m out of order?
— Gary Lineker 💙💛 (@GaryLineker) March 7, 2023
Una decisione che è stata accolta con la “rivolta” da parte dei colleghi di Lineker alla BBC, che hanno mostrato la loro vicinanza al diretto interessato boicottando le trasmissioni e non presentandosi in studio.
E per questo il direttore della BBC, Tim Davie, ha dovuto fare pubblica ammenda e chiedere scusa agli spettatori che pagano il canone per il caos nei palinsesti sportivi.
Anche in questo caso torna al centro del dibattito una delle questioni più antiche del Mondo: dove finisce la libertà di espressione individuale e dove inizia la censura delle istituzioni?
I risultati del nostro sondaggio su Telegram
Dato che l’argomento toccato con la sanzione alla squadra calcistica è materia “scottante” abbiamo lanciato un sondaggio sul nostro canale Telegram.
Il quesito che abbiamo posto ai lettori è il seguente:
L’ASD Athletic Brighela ha subito una multa dal giudice sportivo per uno striscione dedicato ai migranti morti a Cutro. Cosa ne pensate?
I risultati al momento vedono un netto pronunciamento a favore della libertà di espressione della squadra e contro la censura:
- Decisione giusta, lo sport deve essere apolitico – 13%
- Decisione sbagliata, la libertà di espressione deve essere sempre tutelata – 74%
- Non ho un’opinione in merito – 13%
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Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it