Nella Gazzetta Ufficiale della Regione Sicilia è stata da poco pubblicata la nuova legge destinata alla tutela degli animali e alla prevenzione del randagismo sul territorio.
La legge isolana ha lo scopo di essere conforme all’articolo 13 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, il quale tutela gli animali in quanto esseri senzienti, al fine di assicurare loro un’esistenza compatibile con le proprie caratteristiche biologiche ed etologiche e condannare gli atti di crudeltà verso gli animali e il loro abbandono.
Inoltre negli ultimi decenni, gli animali definiti da “affezione” hanno assunto sempre maggiore rilievo nella nostra società, al punto tale da essere sempre più integrati nel nucleo familiare.
Scopriamo dunque quali sono le nuove regole previste dal regolamento adottato dalla Regione Sicilia.
Tutela animali e prevenzione randagismo: le nuove regole in Sicilia
Con questo nuovo dispositivo normativo la Regione intende promuovere le modalità di corretta convivenza con gli animali e nuove politiche volte alla protezione e al benessere degli animali, con particolare riguardo alle condizioni di vita e alla salute psico-fisica dei nostri compagni a quattro zampe e non (cani, gatti, criceti ma anche altri animali come pesciolini rossi).
Inoltre un altro scopo di questa nuova legge è quello di riconoscere il ruolo primario della medicina veterinaria e promuovere, in particolare, il controllo delle attività cinotecniche e di riproduzione degli animali, al fine di diffondere una cultura responsabile del possesso, della riproduzione e della gestione degli animali da affezione.
Responsabilità dei Comuni
I Comuni sono responsabili degli animali di affezione sprovvisti di proprietario e, in corresponsabilità con il gestore, di quelli presenti nelle strutture di ricovero e custodia intestate al comune.
Inoltre tocca ai Comuni curare il prelievo dei cani vaganti e dei gatti sul territorio, direttamente o indirettamente, in convenzione con società o enti privati tramite privati cittadini iscritti nell’elenco comunale per il contrasto al randagismo.
Infine risulta compito dei Comuni curare l’affido, l’adozione e la re-immissione dei cani prelevati, al fine di evitare la formazione di branchi che possano mettere a rischio la pubblica incolumità.
Responsabilità delle ASP
Alle aziende sanitarie provinciali tocca provvedere all’implementazione dell’anagrafe regionale degli animali di affezione, direttamente o tramite medici veterinari liberi professionisti autorizzati.
Inoltre devono garantire la sterilizzazione dei cani e dei gatti di proprietà del comune presso le strutture veterinarie pubbliche e prestare di pronto soccorso degli animali feriti ed alla cura degli animali vaganti nelle ore diurne, in regime ambulatoriale, e a programmare il servizio di reperibilità notturno e festivo presso le strutture veterinarie pubbliche.
Infine hanno il compito di coordinare in ogni comune, attraverso un dirigente veterinario designato senza ulteriori oneri di spesa, la programmazione degli interventi specifici sul territorio per la prevenzione del randagismo.
Il testo completo della Legge Regionale
Potete consultare qui il testo completo della legge.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it