smart-working-buoni-pastoNecessità e àncora di salvezza durante la pandemia, lo smart working è oggi diventato una realtà consolidata, apprezzata tanto dagli imprenditori quanto dai lavoratori.

Sono sempre di più le persone che scelgono di lavorare o far lavorare i propri dipendenti con questa modalità, eliminando così l’obbligo, almeno per alcuni giorni alla settimana, di recarsi in ufficio o sul luogo di lavoro, rispettando tempi e orari prestabiliti.

Lo smart working non solo non toglie niente al lavoro tradizionale, ma offre numerosi vantaggi e opportunità, come la possibilità di gestire il proprio tempo in modo più elastico, ritagliare uno spazio dedicato nella propria abitazione e ottimizzare il lavoro riducendo le distrazioni.

C’è però una domanda che molti si pongono: come coniugare smart working e buoni pasto? Chi lavora da casa ha diritto a ricevere i buoni pasto oppure deve rinunciare a questo prezioso benefit? Scopriamolo insieme.

I buoni pasto e lo smart working

Per sapere se i lavoratori in smart working hanno diritto ai buoni pasto, bisogna consultare il Protocollo Nazionale sul Lavoro in Modalità Agile, emanato in data 7 dicembre 2021 dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali. L’articolo che interessa è il 9, dedicato alla “Parità di trattamento e pari opportunità”. In questo articolo si legge che:

Ciascun lavoratore agile ha infatti diritto […] alle stesse forme di welfare aziendale e di benefit previste dalla contrattazione collettiva e dalla bilateralità”.

Dunque la risposta è sì, chi lavora in smart working può usufruire dei buoni pasto, in particolare laddove questi siano previsti nei contratti collettivi del settore di riferimento oppure da accordi diretti tra sindacati e aziende.

In tutti gli altri casi, benché il datore di lavoro non abbia l’obbligo di fornire buoni pasto ai dipendenti che lavorano in modalità agile, lo può comunque fare, proprio come fa per chi lavora sempre in presenza. Le modalità di erogazione e i benefici fiscali non cambiano.

Questa regola vale esclusivamente per chi lavora nel settore privato, mentre per i lavoratori pubblici la situazione è diversa, in quanto il passaggio al lavoro agile toglie loro il diritto al buono pasto.

Come utilizzare i buoni pasto lavorando in Smart Working

L’utilizzo dei buoni pasto per i lavoratori agili non muta in alcun modo. Come tutti gli altri lavoratori, potranno utilizzare i buoni per il pranzo o la spesa presso esercizi convenzionati non solo durante l’orario di lavoro, ma anche in altri momenti della giornata.

In genere, i buoni possono essere utilizzati presso supermercati, ristoranti, bar e self-service; attualmente vengono accettati anche da numerosi e-commerce.

I vantaggi dei buoni pasto per il lavoratore smart

L’erogazione di buoni pasto ai dipendenti in smart working offre vantaggi tanto al lavoratore quanto all’imprenditore.

Mentre il primo riceve un sostegno economico aggiuntivo, il quale non subisce tassazione e non viene fatto rientrare nel conteggio del reddito, il secondo può scalare i costi sostenuti e migliorare la qualità della vita dei propri dipendenti, fidelizzandoli all’impresa e aumentandone l’efficienza lavorativa.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it