naspi scadenza 31 gennaio 2023Come comunicato dall’Inps, chi percepisce la Naspi e svolge altre attività lavorative dovrà fornire una nuova comunicazione, con scadenza il 31 gennaio 2023.


Disoccupazione Naspi scadenza 31 gennaio 2023: come sappiamo, la Naspi (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) è un’indennità mensile di disoccupazione, per i lavoratori con rapporto di lavoro subordinato, in relazione a eventi di disoccupazione volontaria.

È stata istituita dall’art.1 del Decreto Legislativo del 4 marzo 2015, n°22 e ha sostituito le precedenti prestazioni di disoccupazione, come l’ASpI e MiniASpI.

L’importo della Naspi è pari al 75% della retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni.

Recentemente l’Inps ha chiarito una questione, che riguarda tutti i lavoratori che svolgono altre attività lavorative e che ricevono la Naspi.

Vediamo di cosa si tratta.

Disoccupazione Naspi scadenza 31 gennaio 2023: la comunicazione dell’Inps

Come comunicato dall’Inps, in una circolare, tutti i lavoratori, che svolgono attività autonome, parasubordinate, subordinate o occasionali e che ricevono la Naspi, devono inviare una comunicazione del reddito presunto, entro la fine di gennaio 2023.

Se i lavoratori non invieranno la comunicazione, entro il 31 gennaio 2023, potranno incorrere nella sospensione della misura.

Come chiarito dall’Inps, infatti, la mancata comunicazione del reddito, per gli anni di prestazione successivi al primo, non determina la decadenza della prestazione. Bensì, si procederà con la sua sospensione, fino all’acquisizione della nuova comunicazione.

Se le attività lavorative di diversa tipologia non superano i rispettivi limiti di reddito, imposti per il mantenimento dello stato di disoccupazione, bisognerà verificare il reddito complessivo previsto, derivato dal complesso delle attività. Si ridurrà, quindi, l’importo della prestazione Naspi, in una misura dell’80% del reddito complessivo.

Se, invece, il reddito complessivo supera il limite massimo, consentito dalle norme vigenti per mantenere l’indennità (pari a 8000 euro), allora decadrà il diritto di ricevere la Naspi.

Bisognerà inviare la comunicazione all’Inps, entro 30 giorni dall’inizio della nuova attività lavorativa, così da poter operare col ricalcolo dell’importo della Naspi.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it