detassazione-mance-alberghi-ristoranti-2023Le novità sono arrivate a seguito dell’approvazione della manovra ecomica per il 2023: dal primo gennaio del 2023 le mance in alberghi e ristoranti beneficiano di una detassazione.


Un intervento presentato dal Governo come una mano tesa verso camerieri, baristi, facchini e autisti, personale del settore turistico che spesso nel post pandemia si è rivelato spesso molto difficoltoso da reperire per le strutture ricettive.

La detassazione delle mance è finalizzata:

  • a rafforzare l’attrattività delle professioni a contatto con la clientela presso le imprese che operano in quel settore
  • rimediare alle difficoltà di reclutamento incontrate dai datori di lavoro
  • favorire la ripresa e la crescita del lavoro e del turismo in Italia, garantendo un sostegno economico ai lavoratori e una maggiore stabilità occupazionale del settore, duramente colpito dagli effetti negativi della crisi causata dal Covid 19, dai rincari delle materie prime e del costo dell’energia.

Scopriamo dunque come saranno detassate le mance per tutto il 2023.

Detassazione sulle mance in alberghi e ristoranti per tutto il 2023

Secondo quanto riportato nell’articolo 1, comma 58, della Legge di Bilancio 2023, le novità si applicano alle strutture ricettive e negli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande indicate all’articolo 5 della legge 25 agosto 1991, n. 287.

In sintesi e somme destinate dai clienti ai lavoratori a titolo di liberalità , anche attraverso mezzi di pagamento elettronici, costituiscono redditi di lavoro dipendente.

Pertanto queste mance, salvo espressa rinuncia da parte del percettore, sono soggette a un’imposta sostitutiva dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e delle addizionali regionali e comunali con l’aliquota del 5 per cento, entro il limite del 25 per cento del reddito percepito nell’anno per le relative prestazioni di lavoro.

Tali somme sono:

  • escluse dalla retribuzione imponibile ai fini del calcolo dei contributi di previdenza e assistenza sociale e dei premi per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali
  • e non sono computate ai fini del calcolo del trattamento di fine rapporto.

La riduzione vale esclusivamente per i titolari di reddito da lavoro dipendente non superiore, nell’anno precedente, a 50mila euro.

Per la ministra del Turismo, Daniela Santanché, «è una diminuzione di tasse rapida e veloce, il segnale che il Governo vuole premiare chi fa bene e con merito il proprio lavoro».

Tuttavia, come riportato da Il Sole 24 Ore, voci critiche arrivano dal presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, che sottolinea come spesso queste somme finiscono in contanti direttamente nelle tasche dei lavoratori e sfuggono completamente al Fisco.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it