aggressioni-personale-sanitario-consigliLe aggressioni al personale sanitario sono una vera e propria emergenza nazionale: ecco i dati del fenomeno e alcuni consigli della FP CGIL.


Il comportamento violento avviene spesso in maniera progressiva, partendo dall’uso di espressioni verbali aggressive per arrivare fino a gesti estremi.

Le aggressioni al personale sanitario sono una vera e propria emergenza nazionale, solo negli ultimi 5 anni sono stati più di 12mila i casi di infortunio in occasione di lavoro accertati positivamente dall’INAIL e codificati come violenze, aggressioni, minacce e similari, con una media di circa 2.500 l’anno dei quali il 75% a danno di donne.

In questo contesto diventano indispensabili tutte le azioni di prevenzione e la denuncia di qualsiasi forma di aggressione.

Aggressioni al personale sanitario: i consigli della FP CGIL

Per questo motivo la FP CGIL ha deciso di fornire al personale dei consigli utili per le azioni da adottare in questo caso per proteggersi e per fare seguire a queste aggressioni delle conseguenze penali.

Occorre codificare una serie di comportamenti da mettere in atto in una situazione di potenziale rischio di aggressioni degli operatori sanitari, una delle procedure più semplici a costo zero che si deve mettere in atto in tutte le strutture.

NEL CASO TU SIA VITTIMA DI UN EPISODIO DI MINACCE

Devi mantenere una condotta che favorisca la de-escalation del comportamento aggressivo:

  • Presentati con nome e qualifica professionale;
  • Adotta un’espressione tranquilla, ferma, con un tono di voce basso, rivolgendoti direttamente all’utente chiamando- lo per nome. Se possibile mostrati interessato a capire quale sia il suo problema;
  • Guarda il paziente negli occhi ma senza fissarlo, alternando lo sguardo;
  • Usa un linguaggio semplice e facilmente comprensibile;
  • Cerca di rispondere all’esigenza immediata proposta dal paziente, senza spostare il discorso su altri temi;
  • Negozia con il paziente ponendolo di fronte a scelte alternative;
  • Corrispondere al codice preferenziale del paziente (geogra- fico, politico, sportivo, o alimentare, .);
  • Cerca di far sedere il paziente sedendoti anche tu, così da avere un minor impatto della presenza fisica nella circostanza e quindi una probabile riduzione del comportamento aggressivo, se non vuole sedersi rimani in piedi anche tu;
  • Posizionati a fianco del paziente con un asse di circa 30°: la superficie esposta a colpi è minore; inoltre si comunica più disponibilità al dialogo;
  • Modula la tua distanza dal paziente, mantieni sempre una distanza di sicurezza;
  • Evita atteggiamenti di postura chiusi che potrebbero es- sere interpretati come difensivi o aggressivi, (come stare a braccia conserte, muoverti rapidamente o avvicinarti troppo, puntare l’indice);
  • Non sorridere al paziente, può interpretarlo come una presa in giro;
  • Non toccare il paziente, nelle persone agitate porta a fraintendere facilmente il contatto fisico come ostile o minaccio- so quindi non invadere il suo spazio;
  • Non tenere le mani in tasca, mantenerle libere e pronte a
  • Non rispondere alle minacce con altre minacce;
  • Non dare ordini.

QUANDO SEI CON UN PAZIENTE O UN PARENTE DURANTE UNA VISITA O UN COLLOQUIO

Valutare sempre la possibilità che possa verificarsi un atto di aggressione, quindi è prudente:

  • Non lasciare sulla scrivania oggetti contundenti, taglienti e potenzialmente pericolosi;
  • Non rimanere solo con una persona che potrebbe essere violenta e mantenere sempre una via di fuga;
  • Ascoltare il paziente o l’accompagnatore difficile, in luogo dedicato, al fine di evitare l’effetto pubblico che, oltre ad innescare meccanismi di teatralità, spesso produce la diffusione del malcontento;
  • Modula la tua distanza dal paziente, mantieni una distanza di sicurezza minima di 5 m, che può essere eventualmente raddoppiata;
  • Mantieniti una via di fuga verso una porta evita di posizio- narsi con le spalle al muro o in un angolo;
  • Ascolta il paziente e ponilo davanti a delle scelte alternative;
  • Non indossare collane e occhiali, scarpe aperte, cinture, ri- muovere dalle proprie tasche penne, matite, oggetti appuntiti o taglienti;
  • Devi sempre avere disponibili i Dispositivi di Protezione Individuale;
  • Evita di rimanere da solo con il paziente se lui vuole parlare con uno specifico operatore accetta ma non lasciarlo solo;
  • Se non si ristabilisce la normalità, attiva la vigilanza interna se presente, per dissuadere l’aggressore;
  • Se la situazione è a grave rischio evolutivo, allertare le Forze dell’Ordine.

Il volantino con tutti i consigli

Potete consultare qui di seguito il volantino elaborato dalla FP CGIL.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it