Cosa sono gli asset e come monitorarli per investire in borsa? Ecco i consigli degli esperti.
Il senso ultimo del trading online consiste nell’accrescere il proprio capitale di partenza comprando, vendendo o scambiando i cosiddetti “asset”. La parola “asset”, in ambito finanziario, viene utilizzata per fare riferimento a strumenti anche molto diversi tra loro: dalle azioni alle valute, dalle materie prime alle crypto. L’elemento comune alla stragrande maggioranza degli asset disponibili sul mercato è la mobilità del loro prezzo, che, a determinate condizioni, può sia scendere che salire. Proprio grazie a questa mobilità i trader possono ottenere un guadagno comprando e poi rivendendo lo stesso asset.
Il loro obiettivo dunque è innanzitutto quello di cogliere per tempo le condizioni di cui sopra, riuscendo a immaginare correttamente che tipo di ripercussione potranno avere sugli asset a cui sono interessati. Dopodiché devono muoversi di conseguenza: questo può voler dire acquistare un asset nel momento in cui il suo prezzo è sufficientemente basso, oppure venderlo quando il suo valore è sufficientemente alto. A questo proposito, per capire al meglio il funzionamento dei mercati può essere utile prendere come riferimento la guida all’investimento in Borsa disponibile su Investireinborsa.me, sito web specializzato nell’ambito degli investimenti digitali, tra i più apprezzati dagli utenti per i numerosi strumenti che offre.
Come scegliere gli asset su cui investire
Un primo elemento di difficoltà che emerge non appena ci si affaccia al trading è la vastità dell’offerta disponibile. Un investitore si trova di fronte a tantissime Borse e a un numero ancora superiore di settori o di asset. Come fare a orientarsi in questo mare magnum? Da una parte con l’esperienza e la conoscenza. Dall’altra però è possibile ricorrere a degli strumenti che ormai vengono utilizzati anche dai trader più esperti e professionalizzati. Il riferimento è a quelle previsioni finanziarie anche note col nome di segnali di trading. I segnali di trading sono analisi accurate del mercato, che possono venire realizzate tanto da esseri umani quanto da algoritmi.
In entrambi i casi il segnale di trading studia l’andamento passato di uno o più asset: raccoglie informazioni storiche, le mette a confronto con tutta una serie di altri elementi e in questo modo fornisce indicazioni utili sulla sua possibile quotazione futura. Ad esempio, nel caso in cui prendano in esame le azioni, i segnali di trading entrano nei libri contabili delle società quotate. Tengono conto dei loro profitti, dei loro margini e di eventuali posizioni debitorie. Addirittura paragonano l’azienda in questione e il suo andamento passato con quello di eventuali competitor nel mercato.
Quali sono quelli da monitorare
Negli ultimi anni la maggior parte degli analisti di mercato ha puntato forte sul settore tecnologico e su quello farmaceutico. La ragione è legata soprattutto a quello studio dell’andamento passato cui si accennava nei capoversi precedenti. In entrambi i casi infatti tantissimi protagonisti del settore sono stati capaci di fornire prestazioni più che degne di nota. In certi casi alcuni asset sono addirittura riusciti a centrare il cosiddetto effetto Rally: una condizione finanziaria che si verifica nel momento in cui la crescita di un asset è tale da superare eventuali perdite precedenti.
Un risultato davvero rimarchevole, se si tengono in considerazione le evidenti difficoltà legate agli ultimi due anni. Un altro strumento finanziario che sembra in grado di fornire ottime prestazioni nel medio e nel lungo periodo sono le crypto: questo vale tanto per realtà storiche del settore come Bitcoin, Ripple o Ethereum, quanto per le alcune nuove realtà del mercato. Si pensi in tal senso alla galassia degli NFT: i non fungibile token molto più simili a un’opera d’arte che a una moneta digitale.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it