Il noto chirurgo ha commentato le dichiarazioni di Janine Small, dirigente Pfizer per i mercati emergenti, rilasciate al Parlamento europeo: “i vaccini non sono mai stati testati sulla loro capacità di limitare la trasmissibilità del virus”.
Continua a far discutere quanto accaduto ieri durante la seduta del Parlamento europeo. A commentare la vicenda è anche il dott. Roy de Vita, Primario della Divisione di Chirurgia Plastica dell’Istituto dei Tumori di Roma Regina Elena. Sarebbe stata ieri l’occasione per rivelare il contenuto dei messaggi privati che sono stati scambiati tra Ursula von der Leyen (presidente della Commissione Europea) e Albert Bourla (Ceo di Pfizer), ma quest’ultimo ha scelto di non presentarsi di fronte alle istituzioni europee. “Il tutto non elimina i dubbi legittimi sulla questione – afferma de Vita – anzi spiegano chiaramente il personaggio che pensa di godere della stessa immunità dei suoi vaccini, visto che si è assentato senza dare alcuna giustificazione”.
Al suo posto si è presentata Janine Small, dirigente Pfizer per i mercati emergenti, che in risposta ad un europarlamentare olandese ha affermato: “prima di essere immessi sul mercato, i vaccini (anti-Covid, ndr) non sono mai stati testati sulla loro capacità di limitare la trasmissibilità del virus”. Parole che non lasciano spazio a fraintendimenti. La risposta “è scandalosa”, afferma de Vita. “Sono sempre rimasto colpito – prosegue – da tutti gli invasati che in tv lanciavano improperi contro chi non era vaccinato perché minava la sicurezza degli altri. Ma perché questa acredine così violenta. Se il vaccino è così efficiente, cosa mi importa se qualcuno per sua scelta ha deciso di non vaccinarsi? Il problema rimane di quella persona”.
“Ora scopriamo che anche con quattro dosi chi si vaccina può infettarsi, ed anche molto facilmente – continua il medico chirurgo – . E fa sorridere chi dice ‘si ma col vaccino ho evitato la forma grave della malattia’, un’affermazione basata su verità scientifiche che non esistono. Era ragionevole avere dei dubbi, come non era ragionevole avere delle certezze granitiche. Abbiamo fatto vaccinare i nostri giovani per tutelare i nonni, esponendoli invece a rischi inutili. Resta il fatto che hanno inventato il Green Pass sulla base di un mito inesistente e alimentato un odio sociale che non so quando si placherà. Spero che chi prenderà future decisioni non abbia interessi economici, ma si ponga dei dubbi e su questa base indaghi al meglio senza decretare obblighi e coercizioni ciò che è meglio fare per tutti”, conclude de Vita.
Fonte: articolo di Roberto Recordare