Per affrontare i rincari esponenziali causati dalla crisi energetica il 58% delle famiglie ha ridotto i consumi alimentari: sempre meno pasta e pane sulle tavole degli italiani.
A denunciare una situazione che si sta facendo sempre più insostenibile è stata, in alcuni interventi alla stampa e in TV, la CNA – Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa.
Pertanto chi ha minori capacità di spesa è costretto in questi mesi a ridurre anche gli acquisti di prodotti che nella vita di tutti i giorni.
Sempre meno pasta e pane sulle tavole degli italiani
“Qui in Italia, l’aumento dei costi di produzione del pane non è stato ancora riversato del tutto sul consumatore finale, sono le imprese che stanno scontando una serie di rincari, ad iniziare dalla crescita del 30% degli imballaggi ad arrivare all’aumento del costo dell’energia del 300% nei primi mesi dell’anno. Ma gli aumenti si sono iniziati a vedere già a partire dallo scorso anno con il rincaro del grano e di tutte le materie prime dovuto al fatto che i Paesi oggetto della pandemia hanno riavviato la produzione contemporaneamente, ritrovandosi a rispondere anche a una ripresa massiccia della domanda. A tutto questo si è aggiunta la siccità che ha colpito i raccolti statunitensi e canadesi, con un primo aumento dei costi delle farine.”
Gabriele Rotini, responsabile agroalimentare CNA, intervistato ai microfoni di Casa Italia Rai sul caro pane.
“Il prezzo del grano continua a salire, è di questi giorni, infatti, l’ulteriore aumento dell’8%, a questo vanno aggiunti i rincari di energia elettrica e gas. Tutti fattori che incidono sul prezzo del pane, che è aumentato di oltre il 13% e della pasta,+ 22%”. Stefano Uccella, presidente pastai CNA Nazionale, interviene alla trasmissione di TV2000 “Vediamoci chiaro” sugli aumenti nel carrello della spesa dei prodotti di più largo consumo, con un focus speciale per pane e pasta, alimenti sempre presenti sulle tavole delle famiglie e che per questo impattano enormemente sui consumi quotidiani alimentari delle persone.
Fonte: CNA - Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa