Sta facendo discutere il caso di Eleonora Pescarolo, atleta di volley transgender costretta a giocare tra gli uomini: il suo sogno però è quello di giocare tra le donne, ma al momento dovrà giocare nelle serie maschili.
A volte i sogni sportivi si infrangono contro regole e soprattutto contro “muri” imposti da regolamenti che, probabilmente andrebbero aggiornati.
E così il caso di Eleonora Pescarolo, nata Nicholas ma che dopo un percorso ormonale durato 5 anni è adesso a tutti gli effetti una donna, adesso è costretta ad essere tesserata e schierata tra le file di una squadra maschile.
Ecco i dettagli su un caso che sta facendo ancora una volta discutere il mondo dello sport e non solo.
Atleti transgender e pallavolo: il caso Pescarolo riapre il dibattito
Eleonora Pescarolo, 22 anni e atleta transgender, pallavolista originaria di Codogno e da tre anni militante in società del Piacentino (attualmente gioca nella Polisportiva San Nicolò, serie C regionale), è costretta a scendere in campo con team maschili.
Sulla carta d’identità da oltre un anno e mezzo è a tutti gli effetti donna, e il suo nome è Eleonora. Ma quando gioca a pallavolo può farlo solamente con i maschi, perché il regolamento obbliga gli atleti transgender a una lunga serie di esami prima di ufficializzare il cambio di sesso.
Come riportato sulle colonne del quotidiano Repubblica: “Per l’Italia sono donna. Sul campo di pallavolo non obbligatemi più a giocare tra i maschi […] i test ormonali non mi fanno paura, sogno la serie A e un giorno la Nazionale. […] Sono stata fortunata, in campo ho sempre trovato rispetto. Ora però, da donna, voglio poter giocare in un campionato femminile“.
Il caso di Tiffany Pereira de Abreu
Il caso di Eleonora Pescarolo torna a far parlare della questione diritti degli atleti trasgender e sport dopo quello che fece molto clamore qualche anno fa, riguardante Tiffany Pereira de Abreu, giocatrice della Golem Software Volley Palmi nel lontano 2017.
In quel caso, nel campionato femminile di volley di Serie A-2 aveva fatto scalpore il nuovo acquisto della Società calabrese: la giocatrice transgender fino al 2014 giocava in Belgio, nel campionato maschile.
Ma essendo nel 2017 per legge donna a tutti gli effetti, era stata autorizzata dalla federazione internazionale della pallavolo a giocare nel campionato femminile.
Probabilmente questi casi dovrebbero far riflettere e far comprendere ai più come sia ormai anacronistico classificare gli atleti soltanto per il genere anagrafico registrato alla nascita.
Adesso dunque le federazioni nazionali e internazionali della pallavolo si trovano di fronte a un altro caso da esaminare. Speriamo che in tutto questo, comunque sia, Eleonora Pescarolo possa coronare il suo sogno di giocare dove più gli aggrada come è successo anni fa alla sua collega Tiffany Pereira de Abreu.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it