taglio-obbligatorio-consumi-elettricita-proposta-ueSi passa alle maniere “forti”? La nuova proposta dell’UE in materia di razionamento dell’energia è leggermente aggressiva: si punta ad un taglio obbligatorio sui consumi di elettricità durante le ore di picco e altre misure correlate.


Lo scorso agosto il Consiglio dell’Unione Europea era intervenuto in materia di gas, adottando un regolamento su una riduzione volontaria nei paesi membri della domanda di gas naturale del 15% quest’inverno.

Una misura che mira a realizzare risparmi per quest’inverno per prepararsi a eventuali interruzioni delle forniture di gas dalla Russia.

Adesso, con una situazione che si fa sempre più incerta, l’UE vuole intervenire anche in materia di consumi elettrici, proponendo alcune misure “aggressive”, ma che mirano a mettere un argine agli effetti della crisi energetica.

Taglio obbligatorio dei consumi di elettricità: la proposta dell’UE

Le nuove misure all’esame dell’UE emergono da una bozza di regolamento in materia di consumi energetici, di cui ha diffuso alcuni dettagli l’agenzia di stampa ANSA.

In sintesi la Commissione europea proporrà un obiettivo obbligatorio di riduzione dei consumi di elettricità durante le ore di picco.

Ma non solo. La fascia oraria in cui implementare la riduzione dei consumi, si legge sulla bozza, “potrebbe includere anche quelle nelle quali la generazioni di elettricità da fonti rinnovabili è bassa“.

La bozza apre anche ad altre potenziali misure: si propone anche un limite obbligatorio ai ricavi degli operatori che producono energia da rinnovabili, nucleare e lignite, cioè diverse dal gas. Il limite si applicherà ai ricavi per MegaWatt ora di elettricità prodotta.

Inoltre gli Stati membri saranno obbligati a introdurre un contributo di solidarietà eccezionale e temporaneo per l’industria fossile, “sulla base dell’utile imponibile realizzato nell’anno fiscale 2022” e solo in quell’anno.

Gli Stati potranno anche condividere l’extragettito e estendere alle Pmi i prezzi regolati.

La bozza, infine, prevede anche l’obbligo di incentivare i contratti di acquisto a lungo termine. Si tratta di contratti che servono a iniettare liquidità nel mercato delle rinnovabili.

Adesso queste proposte saranno sottoposte agli stati membri dell’UE: le proposte passeranno via articolo 122, cioè direttamente dagli Stati, che potranno emendarle e approvarle a maggioranza qualificata.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it