PNRR: pubblicata in gazzetta ufficiale la riforma degli ITS, che modificherà questa parte rilevante del “sistema Scuola” italiano.
Previsti ben 19 decreti attuativi: entrata il vigore il 27 luglio 2022 la legge 15 luglio 2022 n. 99 “Istituzione del Sistema terziario di istruzione tecnologica superiore”.
Come è noto il PNRR prevede un investimento straordinario sugli Istituti Tecnici Superiori (1,5 miliardi fino al 2026) condizionato, però, all’adozione di un provvedimento di riforma dell’intero settore.
Scuola: la riforma degli ITS è in Gazzetta Ufficiale
La legge 99/22 pur non facendo esplicito riferimento al PNRR, rappresenta sostanzialmente l’adempimento alla condizionalità prevista dal Piano.
Il provvedimento durante l’iter parlamentare ha assunto dimensioni ragguardevoli: 16 articoli, 82 commi, quasi ottomila parole. Inoltre sono previsti ben 19 decreti applicativi, nonostante la legge sia in più punti molto (eccessivamente?) minuziosa.
Gli ITS acquisiscono il nome di Istituti tecnologici superiori (ITS Academy) ed entrano a fare parte integrante del sistema terziario di Istruzione tecnologica superiore.
Ai nuovi ITS è affidato il compito di potenziare e ampliare la formazione professionalizzante di tecnici superiori con elevate competenze tecnologiche e tecnico-professionali, per sostenere, in modo sistematico, le misure per lo sviluppo economico e la competitività del sistema produttivo del Paese. Queste istituzioni avranno, inoltre, il compito di sostenere la diffusione della cultura scientifica e tecnologica.
Possono iscriversi a questi percorsi giovani e adulti in possesso di un diploma di scuola secondaria di secondo grado o di un diploma quadriennale di istruzione e formazione professionale, unitamente a un certificato di specializzazione dei corsi di istruzione e formazione tecnica superiore di almeno 800 ore.
Le novità più importanti
Ogni ITS Academy farà riferimento a una delle specifiche aree tecnologiche che saranno definite per decreto. L’offerta didattica sarà finalizzata alla formazione di elevate competenze nei settori strategici per lo sviluppo del Paese, coerentemente con l’offerta lavorativa dei rispettivi territori. Sicurezza digitale, transizione ecologica, infrastrutture per la mobilità sostenibile sono alcuni degli ambiti che si vogliono potenziare.
I percorsi formativi saranno suddivisi in due livelli, a seconda del quadro europeo delle qualifiche (European Qualification Framework – EQF): quelli di quinto livello EQF, di durata biennale, e quelli di sesto livello EQF, di durata triennale. Si articoleranno in semestri comprendenti ore di attività teorica, pratica e di laboratorio.
L’attività formativa sarà svolta per almeno il 60% del monte orario complessivo da docenti provenienti dal mondo del lavoro. Gli stage aziendali e i tirocini formativi, obbligatori almeno per il 35% del monte orario, potranno essere svolti anche all’estero e saranno adeguatamente sostenuti da borse di studio.
Il testo della legge in Gazzetta Ufficiale
Potete consultare qui il testo completo del documento.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it