rapporto-snpa-2022-consumo-suoloConsumo di suolo, nel 2021 il valore più alto degli ultimi 10 anni: disponibile il Rapporto SNPA 2022.


Qusto Rapporto , dal nome “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici”, è un prodotto del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), che assicura le attività di monitoraggio del territorio e del consumo di suolo. Il Rapporto, insieme alla cartografia e alle banche dati di indicatori allegati, fornisce il quadro aggiornato dei processi di trasformazione della copertura del suolo e permette di valutare il degrado del territorio e l’impatto del consumo di suolo sul paesaggio e sui servizi ecosistemici.

Il Rapporto SNPA 2022 sul consumo di suolo: situazione sempre più grave

Gli edifici aumentano costantemente: oltre 1.120 ettari in più in un anno distribuendosi tra aree urbane (32%), aree suburbane e produttive (40%) e aree rurali (28%). Tra il 2006 e il 2021 l’Italia ha perso 1.153 km2 di suolo naturale o seminaturale.

Il monitoraggio di quest’anno conferma la criticità del consumo di suolo nelle zone periurbane e urbane, in cui si rileva un continuo e significativo incremento delle superfici artificiali, con un aumento della densità del costruito a scapito delle aree agricole e naturali, unitamente alla criticità delle aree nell’intorno del sistema infrastrutturale, più frammentate e oggetto di interventi di artificializzazione a causa della loro maggiore accessibilità e anche per la crescente pressione dovuta alla richiesta di spazi sempre più ampi per la logistica.

I cambiamenti rilevati nell’ultimo anno si concentrano in alcune aree del Paese, rimanendo particolarmente elevati in:

  • Lombardia
  • Veneto (anche se, in questa regione, con una tendenza al rallentamento)
  • EmiliaRomagna
  • e Piemonte.

Il fenomeno rimane molto intenso nelle aree di pianura, lungo le coste e nelle principali aree metropolitane. La maggior densità dei cambiamenti è stata registrata quest’anno entro un chilometro dal mare e nelle città e nelle zone urbane e periurbane dei principali poli e dei comuni di cintura, in particolare dove i valori immobiliari sono più elevati e a scapito, principalmente, di suoli precedentemente agricoli e a vegetazione erbacea, anche in ambito urbano.

I dati confermano l’avanzare di fenomeni quali:

  • la diffusione, la dispersione, la decentralizzazione urbana da un lato
  • e, dall’altro, la densificazione di aree urbane, che causa la perdita di superfici naturali all’interno delle nostre città, superfici preziose per assicurare l’adattamento ai cambiamenti climatici in atto.

Documenti utili

Qui di seguito tutti i documenti riguardanti il rapporto:

 


Fonte: ALI - Autonomie Locali Italiane