Obbligo acqua per pulire pipì caniL’Assemblea regionale siciliana ha approvato la proposta del M5S che prevede l’obbligo di portare con sé dell’acqua per pulire la pipì dei propri cani.


Obbligo acqua per pulire pipì cani: ci sono delle novità per i proprietari dei cani in Sicilia.

Recentemente è stata approvata la proposta del Movimento 5 Stelle, contenuta nel Ddl Norme per la tutela degli animali e la prevenzione del randagismo”.

Tra i vari punti, scatta anche l’obbligo per i proprietari di portare con loro una bottiglietta d’acqua per pulire la pipì dei propri amici a quattro zampe.

Vediamo di cosa si tratta.

Obbligo acqua per pulire pipì cani: cosa dice il disegno di legge

L’Assemblea regionale siciliana ha approvato una legge con un lungo elenco di norme per poter contrastare il randagismo e prendersi maggiormente cura degli animali.
Ad esempio, c’è il divieto di vendere o regalare gatti o cani sotto i due mesi, promulgare maggiormente le campagne di adozione e il divieto di accattonaggio con animali.

Tra le misure c’è anche l’obbligo di portare con sé una bottiglietta d’acqua, per poter pulire la pipì dei propri cani. La misura si aggiunge al, già in atto, obbligo di pulire gli escrementi fatti in strada o nei parchi.

I proprietari, quindi, durante le passeggiate col proprio amico a quattro zampe, saranno obbligati a portare con sé una bottiglietta d’acqua, da versare nel punto in cui fa pipì il proprio cane e i sacchetti per raccogliere gli escrementi.

Il disegno di legge è stato emanato per ridurre il fenomeno del randagismo, tristemente diffuso nella regione Sicilia.

La deputata regionale di Europa Verde, Valentina Palmeri, ha detto:

“La legge regionale approvata consentirà alla Sicilia, anche attraverso le risorse assegnate ai comuni, di contenere e monitorare il fenomeno dell’abbandono e del maltrattamento ed inoltre individua come strumento di controllo del territorio la figura del cane di quartiere. Una norma articolata che copre vari aspetti dall’utilizzo dei mezzi pubblici, all’accesso alle strutture pubbliche limitando al minimo i divieti. Una norma votata all’unanimità che allinea quanto meno alle Regioni più avanzate”.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it