sconto-tari-autosmaltimentoLa tassa sui rifiuti urbani (TARI) grava su diversi tipi di immobile, ma in alcuni casi si può fruire di uno sconto sul pagamento: scopriamo cosa accade nei casi di autosmaltimento.


Per i pochi che non lo sanno la tassa sui rifiuti (TARI) rappresenta il tributo relativo alla gestione dei rifiuti in Italia, destinato a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, a carico dell’utilizzatore.

Ricordiamo che al fine di incentivare il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti urbani, esclusivamente per le utenze domestiche ubicate negli ambiti territoriali nei confronti dei quali è attivata la suddetta raccolta, è concessa una riduzione di una parte della tariffa.

Questo meccanismo influisce positivamente anche in merito alla Trasparenza TARI, poiché un impiego maggiormente virtuoso della raccolta differenziata alimenta la chiara identificazione da parte degli utenti dei contenuti minimi informativi sulla qualità dei servizi erogati.

Casi di riduzione della TARI

La legge, nello specifico, prevede una serie di riduzione della TARI in alcuni casi:

  • riduzioni della quota variabile proporzionali alle quantità di rifiuti speciali assimilati agli urbani che il produttore dimostra di aver avviato al riciclo, disciplinate dal comune con proprio regolamento [art. 1, comma 649, secondo periodo, della legge n. 147 del 2013]
  • riduzione per mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti/effettuazione del servizio in grave violazione della disciplina di riferimento/interruzione del servizio per motivi sindacali o per imprevedibili impedimenti organizzativi che abbiano determinato una situazione riconosciuta dall’autorità sanitaria di danno o pericolo di danno alle persone o all’ambiente [art. 1, comma 656, della legge n. 147 del 2013]
  • riduzioni per le zone in cui non è effettuata la raccolta [art. 1, comma 657, della legge n. 147 del 2013]
  • e infine riduzione della TARI in zone in cui si provvede all’autosmaltimento [Corte di Cassazione Civile sez. VI sentenza del 3/2/2022 n. 3355; CTR per la Campania, con sentenza del 31/03/2022].

Oggi affronteremo in breve lo sconto sulla TARI per autosmaltimento.

Sconto sulla TARI per autosmaltimento

Procediamo brevemente all’interpretazione delle due Sentenze sopra citate, della Cassazione e della CTR della Campania.

Secondo la Cassazione, con la sopra citata sentenza n. 3355/2022, il cittadino può beneficiare della riduzione nei casi in cui il servizio non venga usufruito da un soggetto, non per sua scelta ma per una organizzazione territoriale comunale che nei fatti lo escluda dal servizio.

Il soggetto comunque sia non può essere esonerato dalla tassazione perché è comunque tenuto a sostenere i costi generali del servizio. La riduzione del 40% della Tari spetta per il solo fatto che il servizio di raccolta dei rifiuti, istituito e attivato dal Comune, non venga effettuato nella zona del territorio comunale in un cui è ubicato l’immobile del soggetto destinatario della riduzione.

Inoltre, come indicato dalla più recente Sentenza sopra citata della CTR della Campania (disponibile a questo link), che si ricollega direttamente alla sentenza della Cassazione, la tassa in questione è volta a consentire all’amministrazione di soddisfare un bisogno primario di tutta la collettività e non, secondo una logica commutativa, del singolo individuo.

Pertanto si conferma che l’omesso svolgimento del servizio di raccolta nella zona dove è collocato l’immobile a disposizione del contribuente non determina l’esenzione dalla tassa, bensì una riduzione della stessa. Ma il tutto a condizione che il soggetto fornisca la prova della sussistenza delle condizioni per beneficiarne.

Come dimostrare di avere i requisiti per lo sconto?

La domanda di esenzione/riduzione, con dichiarazione e dimostrazione dei relativi requisiti, deve essere presentata al comune, secondo il modulo predisposto da ogni Comune ed in base a termini e disposizioni stabilite dal medesimo Comune in questione.

Non basta, chiaramente, la semplice dichiarazione del contribuente circa l’affidamento dell’incarico dello smaltimento a soggetti terzi.

Quanto meno risulta necessario produrre il contratto o la convenzione stipulata con la ditta incaricata del recupero dei rifiuti, da presentare poi al Comune con denuncia di variazione.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it