Sono vari i bandi in arrivo grazie al PNRR che aprono nuovi scenari e opportunità per i Comuni, giunti al bivio del switch-off digitale della Pubblica amministrazione. Ce ne parla Giuseppe Orefice, presidente della Software House Golem Net, che analizza le ultime novità.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha tra i suoi obiettivi quello di definire investimenti e riforme che il Governo italiano ha predisposto per fronteggiare la crisi prodotta dalla pandemia Covid19, così da rimettere il Paese su un piano di crescita sostenibile e inclusiva.
Si delinea così un percorso per rendere il Sistema Italia più innovativo e digitalizzato, più rispettoso dell’ambiente, più aperto ai giovani e alle donne, più coeso territorialmente.
A questo scopo, tra le varie proposte di innovazione e di alleggerimento burocratico per le nostre Pubbliche amministrazioni, si introducono diversi bandi volti a ottimizzare nuovi strumenti per la digitalizzazione dei Comuni del nostro Paese.
Analizzeremo in dettaglio questi bandi qui di seguito.
Avviso Misura 1.4.3 “Adozione App IO Comuni”
La misura “App IO Comuni” rientra tra le iniziative che vogliono semplificare e favorire l’accesso ai servizi in rete della Pubblica amministrazione da parte di cittadini e imprese, favorendo l’effettivo esercizio del diritto all’uso delle tecnologie digitali.
Si punta così a migliorare la digitalizzazione dei Comuni e a favorire e facilitare l’accesso ai servizi in rete della Pubblica Amministrazione da parte dei cittadini e delle imprese.
Grazie all’App IO, i Comuni avranno a disposizione una piattaforma semplice da utilizzare, con la quale interfacciarsi con gli utenti, in maniera rapida, sicura e personalizzata.
La finalità del bando
Il bando ha come obiettivo quello di indirizzare i Comuni al rispetto dei seguenti obiettivi, da raggiungere entro il 2023 o il 2026:
- garantire un aumento del numero di servizi integrati nell’App IO, sia nelle vecchie che nelle nuove pubbliche amministrazioni, che aderiranno all’iniziativa;
- e inoltre garantire un aumento del numero dei servizi garantiti dall’App IO.
Chi può candidarsi
L’iniziativa “App IO Comuni” è indirizzata esclusivamente ai Comuni. Ogni Ente locale potrà inviare la domanda una sola volta.
La sovvenzione verrà erogata in un’unica soluzione, dopo aver perfezionato le attività d’integrazione e attivazione dei servizi, attraverso la piattaforma.
È importante ricordare che le attività di migrazione dovranno rispettare i seguenti termini:
- un massimo di 6 mesi per la contrattualizzazione del fornitore, dalla data di notifica del decreto di finanziamento;
- un massimo di 8 mesi, per la migrazione e l’attivazione dei servizi, a partire dalla data di contrattualizzazione del fornitore.
Quali sono le risorse a disposizione?
Per la misura, sono stati stanziati 90 milioni di euro dall’Unione Europea, nel contesto della Next Generation EU.
Queste risorse saranno utilizzate per effettuare la migrazione e l’attivazione dei servizi digitali e non erogati dal soggetto richiedente sulla piattaforma dell’App IO.
Per poter rispettare una delle priorità del PNRR, il “superamento dei divari territoriali”, il 40% delle risorse è destinato al finanziamento di soggetti ubicati in Regioni del Mezzogiorno o comunque particolarmente svantaggiate, come:
- Abruzzo;
- Basilicata;
- Campania;
- Calabria;
- Molise;
- Puglia;
- Sardegna;
- e Sicilia.
Gli importi verranno erogati progressivamente rispettando il criterio dei dati demografici dei Comuni e saranno ripartiti nel seguente modo:
- da un minimo di 243 euro
- fino ad un massimo di 3187 euro.
Modalità per invio delle domande e scadenze
Le domande potranno essere inviate fino ad esaurimento delle risorse disponibili, ma comunque non oltre le ore 23.59 del 2 settembre 2022.
Il fac-simile per la domanda di partecipazione è disponibile a questo link.
Il richiedente dovrà inviare la domanda di ammissione al finanziamento esclusivamente in via telematica, attraverso il sito PA digitale 2026. Per poter accedere al sito, occorrerà essere in possesso di un’identità digitale, tramite SPID o CIE.
Dopo la registrazione, occorrerà procedere alla domanda, in forma di autocertificazione, scaricata in forma di PDF e sottoscritta digitalmente dal legale del richiedente.
Nella domanda, bisognerà inserire i seguenti dati:
- Dati anagrafici dell’ente;
- Dati del legale rappresentante;
- Dati del delegato (qualora il legale rappresentante voglia delegare un altro soggetto all’interno dell’ente);
- Dati dei delegati tecnici;
- Firma del contratto con firma elettronica e invio alla casella PEC.
In caso di esito positivo, il richiedente riceverà una notifica per la corretta acquisizione della domanda. Il contributo verrà erogato dal Dipartimento per la trasformazione digitale, in finestre temporali di 30 giorni, fissate dall’ente.
Avviso Misura 1.4.3 “Adozione piattaforma pagoPA”
Tra le misure del PNRR indirizzate alla digitalizzazione dei Comuni c’è anche l’adozione ad ampio raggio della Piattaforma PagoPA per i Comuni.
La misura è stata pensata relativamente al Decreto Semplificazioni, che ha stabilito l’obbligo di pagamento, attraverso la piattaforma PagoPA, per tutte le pubbliche amministrazioni.
La finalità del bando
PagoPA è il portale nazionale dei pagamenti a favore della Pubblica Amministrazione. Tutti i cittadini e le imprese che devono effettuare un pagamento, verso un qualsiasi Ente pubblico, possono utilizzare questa piattaforma.
L’obiettivo principale della misura è quello di digitalizzare i pagamenti a favore delle Pubbliche Amministrazioni.
Nel testo dell’iniziativa, sono stati fissati degli obiettivi precisi, da conseguire entro il 2023 e il 2026.
Gli obiettivi sono i seguenti:
- entro dicembre 2023, bisognerà garantire un aumento dei servizi integrati nella piattaforma, sia per le pubbliche amministrazioni già presenti, che per quelle che aderiranno nell’immediato futuro;
- entro giugno 2026, bisognerà garantire un aumento dei servizi integrati nella piattaforma.
Chi può candidarsi
La misura del PNRR punta, quindi, ad espandere la piattaforma anche a tutti i Comuni d’Italia, per poter digitalizzare i pagamenti.
L’obiettivo della misura del PNRR è quella di migrare e attivare i servizi d’incasso sulla Piattaforma PagoPA. Ogni Comune avrà un numero minimo di servizi da integrare, per agevolare la migrazione full (ovvero quella che prevede la migrazione di tutti i servizi sulla piattaforma).
Quali sono le risorse a disposizione?
L’iniziativa è finanziata dall’Unione Europea, nel contesto del programma Next Generation EU e prevede una dotazione di 200 milioni di euro.
Poiché bisogna rispettare la priorità del PNRR relativa al “superamento dei divari territoriali”, il 40% dei fondi verrà erogato alle seguenti regioni:
- Abruzzo
- Basilicata
- Campania
- Calabria
- Molise
- Puglia
- Sardegna
- e Sicilia.
I fondi saranno destinati alla migrazione e all’attivazione dei servizi sulla Piattaforma PagoPA e potranno essere richiesti esclusivamente dai Comuni.
Gli importi saranno erogati a seconda della densità demografica dei Comuni e andranno da:
- un minimo di 607 euro
- fino ad un massimo di 7697 euro, per ogni servizio.
Modalità per invio delle domande e scadenze
Le domande potranno essere inviate fino ad esaurimento delle risorse, ma comunque non oltre le ore 23.59 del 2 settembre 2022.
Gli enti locali potranno inviare la domanda esclusivamente in via telematica, tramite il sito PA digitale 2026. Per accedere alla piattaforma, occorre essere in possesso dell’identità digitale, tramite SPID o CIE. Dopo aver avuto l’accesso alla piattaforma, il richiedente potrà compilare il modulo online di partecipazione, scaricarlo in PDF e farlo sottoscrivere al proprio legale.
In caso di esito positivo, il soggetto richiedente riceverà una notifica della corretta acquisizione della domanda e il finanziamento arriverà nei tempi prestabiliti dal Dipartimento.
Il fac-simile per la domanda di partecipazione è disponibile a questo link.
Per la migrazione delle attività, occorrerà rispettare le seguenti tempistiche:
- un massimo di 6 mesi per la contrattualizzazione del fornitore, dalla notifica del decreto di finanziamento;
- un massimo di 8 mesi per la migrazione e l’attivazione dei servizi, a partire dalla data di contrattualizzazione del fornitore.
Il processo di migrazione e attivazione dei servizi s’intende concluso con esito positivo, al momento in cui i servizi vengono attivati sulla Piattaforma PagoPA.
Avviso Misura 1.4.4 “Estensione dell’utilizzo delle piattaforme nazionali di identità digitale – SPID CIE”
Il Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza (PNRR) ha anche incluso tra le sue misure anche l’estensione dello SPID e della CIE a tutti i Comuni.
Si tratta di una misura volta ad incentivare l’evoluzione tecnologica dei Comuni, mediante l’implementazione delle piattaforme digitali relative a SPID e CIE.
La finalità del bando
Gli obiettivi della misura del PNRR sono stati fissati per il 2025 e il 2026 e sono i seguenti:
- entro dicembre 2025, il numero di italiani in possesso di identità digitali, valide sulla piattaforma nazionale d’identità digitale, dovrà salire a 42.300.000;
- entro marzo 2026 dovranno essere 16.500 le amministrazioni pubbliche che dovranno adottare l’identificazione elettronica.
Chi può candidarsi
Il progetto potrà essere attuato anche dai Comuni che hanno bisogno solamente di una parziale integrazione dei servizi.
Infatti, il finanziamento sarà ammissibile in tre possibili scenari, che interessano i Comuni:
- Nessuna integrazione di SPID e CIE;
- Integrazione solo di SPID;
- Integrazione solo di CIE.
Per poter richiedere il finanziamento e rientrare nel progetto, le domande dovranno rispettare alcuni requisiti:
- Coerenza del progetto coi target e i milestone previsti dal PNRR;
- Le attività, per cui viene richiesto il finanziamento, devono essere state avviate dal primo febbraio 2020;
- Il progetto deve rispettare i criteri di addizionalità del sostegno dell’Unione Europea e il principio di non arrecare un danno significato agli obiettivi ambientali, fissati nel Regolamento UE;
- L’attuazione del progetto deve rispettare le regole in materia di trasparenza, tutela dei diversamente abili, parità del trattamento, non discriminazione, proporzionalità e pubblicità.
Quali sono le risorse a disposizione?
L’Unione Europea, nel contesto dell’iniziativa Next Generation Eu, ha stanziato 100 milioni di euro per l’estensione delle piattaforme digitali SPID e CIE.
Le Pubbliche Amministrazioni avranno un importo di 14.000 euro per l’implementazione del pacchetto per l’Identità Digitale.
Occorre ricordare, inoltre, che il 40% delle risorse sarà destinato ad alcune regioni italiane, per rispettare una delle priorità del PNRR, ovvero il “superamento dei divari territoriali”.
Le regioni interessate sono le seguenti:
- Abruzzo;
- Basilicata;
- Calabria;
- Campania;
- Molise;
- Puglia;
- Sardegna;
- e Sicilia.
Modalità per invio delle domande e scadenze
Le tempistiche da rispettare, per il progetto, sono le seguenti:
- entro 12 mesi dalla data di notifica del decreto di finanziamento, l’amministrazione dovrà avvalersi di fornitori esterni, soggetti aggregatori e gestori di servizi pubblici;
- entro 10 mesi dalla data di contrattualizzazione del fornitore, il progetto d’integrazione deve essere concluso.
Le domande potranno essere inviate fino all’esaurimento delle risorse, ma comunque non oltre le ore 23.59 del 2 settembre 2022.
La domanda dovrà essere inviata esclusivamente in via telematica, tramite il sito PA digitale 2026, alla quale accedere tramite SPID o CIE.
L’iter per l’invio della domanda è il seguente:
- Il legale rappresentante del Soggetto Attuatore dovrà registrare l’Amministrazione, mediante il codice IPA;
- Il Sistema manderà una PEC all’indirizzo registrato, con cui concludere la registrazione.
Dopo la registrazione, il Soggetto Attuatore potrà accedere alla piattaforma e compilare la domanda di partecipazione online. Una volta compilata, bisognerà scaricarla in formato PDF, il legale dovrà sottoscriverla digitalmente e ricaricarla sulla piattaforma.
In caso di esito positivo, la Piattaforma invierà una notifica della corretta acquisizione della domanda e provvederà ad erogare il finanziamento nelle finestre temporali fissate.
Il fac-simile per la domanda di partecipazione è disponibile a questo link.
Avviso Investimento 1.2 “Abilitazione al cloud per le PA Locali”
Per concludere, tra gli obiettivi del PNRR c’è anche quello di facilitare la migrazione dei servizi dei Comuni al cloud.
L’avviso consente così ai Comuni di candidarsi per ricevere un contributo economico e attuare la migrazione di un numero minimo di servizi verso infrastrutture e soluzioni cloud qualificati.
La finalità del bando
L’obiettivo dell’avviso “Abilitazione al cloud per le PA locali” è di sostenere la migrazione verso soluzioni cloud qualificate per garantire servizi affidabili e sicuri, in coerenza con quanto definito all’interno della Strategia Cloud Italia.
Chi può candidarsi
Possono partecipare i Comuni che devono ancora avviare il percorso di migrazione o che lo hanno avviato a partire dal 1° febbraio 2020.
Grazie al percorso guidato all’interno di PA digitale 2026, è possibile comporre online il proprio piano di migrazione, scegliendo da una lista di 95 servizi. Per ogni servizio sarà necessario scegliere tra due modalità di migrazione: il trasferimento dell’infrastruttura informatica o l’aggiornamento di applicazioni in cloud.
Quali sono le risorse a disposizione?
Risultano stanziati cinquecento milioni di euro per aiutare i Comuni a rendere più efficienti questa tipologia di servizi digitali.
Il 40% delle risorse è destinato ai Comuni del Mezzogiorno:
- Abruzzo
- Basilicata
- Campania
- Calabria
- Molise
- Puglia
- Sardegna
- e Sicilia.
Modalità per invio delle domande e scadenze
La domanda di candidatura all’avviso può essere presentata esclusivamente online sulla piattaforma PA digitale 2026, accedendo all’area riservata e previa autenticazione tramite identità digitale.
L’accesso tramite identità digitale (SPID, CIE) è obbligatorio sia per il rappresentante legale dell’amministrazione che per eventuali altri utenti della piattaforma relativi all’amministrazione di riferimento.
Alla fine della procedura di candidatura il sistema permette di creare la domanda di partecipazione, che deve essere firmata digitalmente dal legale rappresentante della PA e ricaricata in piattaforma.
Alla PEC scelta in fase di primo accesso, l’ente riceverà una ricevuta di trasmissione.
La scadenza delle candidature è prevista per il 22 luglio 2022. Dalla pubblicazione dell’avviso in poi sono previste delle finestre temporali di 30 giorni al termine delle quali il Dipartimento provvederà a finanziare le istanze pervenute nel periodo di riferimento.
È possibile scaricare il testo completo dell’avviso a questo link.
La classificazione di dati e servizi
Propedeutica alla candidatura è la classificazione dei dati e dei servizi, secondo i criteri definiti dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale in coerenza con la Strategia Cloud Italia. La classificazione è aperta a tutte le pubbliche amministrazioni e dovrà essere completata entro il 18 luglio 2022.
Nella piattaforma è possibile effettuare la classificazione verificando e confermando l’elenco dei servizi e il livello di classificazione creati automaticamente sulla base delle caratteristiche del comune.
In alternativa, l’ente può determinare una nuova classificazione del servizio, attraverso la compilazione di un questionario. Una volta ultimata, la classificazione verrà verificata dall’Agenzia per la cybersicurezza.
Ulteriori chiarimenti
Per concludere si fa presente che i Comuni che hanno già inoltrato le richieste di contributo del Fondo Innovazione, possono rinunciare all’80% dei contributi e partecipare liberamente a tutti i bandi del PNRR.
Dunque è possibile ritirare la richiesta di contributo, ma i tempi sono molto stretti: occorre infatti seguire la procedura informatica resa disponibile tramite l’apposita piattaforma online nella finestra temporale che va dal 4 Maggio al 14 Maggio 2022.
Quindi si hanno a disposizione solamente 10 giorni per portare a termine questa procedura, con la scadenza ormai alle porte: quindi i Comuni devono necessariamente affrettarsi per poter aderire a questi nuovi bandi.
Fonte: articolo di Giuseppe Orefice, Presidente Golem Net (g.orefice@golemnet.it)