Sono sempre di più i profughi ucraini che scappano dal loro Paese, spesso coi loro animali. L’Italia si accoda agli altri Paese e li accetta, attuando la deroga alle normative dell’Unione Europea.
Profughi ucraini con animali: nella notte tra il 23 e il 24 febbraio, la Russia ha invaso l’Ucraina. Le esplosioni e gli scontri hanno portato alla fuga di migliaia di cittadini ucraini verso gli Stati vicini e anche il nostro Paese presterà aiuto.
Secondo le stime, saranno oltre 900mila i profughi ucraini che arriveranno in Italia.
Molti di loro hanno portato con sé i loro animali domestici, come cani e gatti, in cerca di salvezza. L’Italia si è accodata agli altri Paesi, come Polonia, Romania, Ungheria e Slovacchia e ha aperto i propri confini anche agli animali domestici, applicando una deroga alle normative europee.
Vediamo cosa succede.
Profughi ucraini con animali: ecco cos’è successo
Molti cittadini ucraini, scappando dal conflitto e dall’invasione della Russia, hanno deciso di portare i loro animali domestici. Si tratta, però di una decisione che poteva essere azzardata, date le normative in vigore nell’Unione Europea.
Facciamo riferimento, infatti, a quanto stabilito nell’articolo 32 del Regolamento UE 576/2013, che prevede l’ingresso degli animali domestici in Europa solo con passaporto europeo (Pet Passport) e relativa documentazione sanitaria.
La Commissione dell’Unione europea ha stabilito, quindi, una deroga dell’articolo, per i movimenti non commerciali di animali in compagnia, dati i preoccupanti sviluppi della situazione in Ucraina.
Per il Regolamento, lo Stato membro di destinazione avrebbe dovuto rilasciare un’autorizzazione e gli animali di compagnia dovranno essere isolati, sotto controllo ufficiale, per il tempo necessario a soddisfare le condizioni prescritte dal regolamento, ma per un periodo non superiore ai 6 mesi. Il proprietario, inoltre, avrebbe dovuto inviare una preventiva richiesta di autorizzazione.
Profughi ucraini con animali: la posizione dell’Italia
Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha così autorizzato l’accesso in Italia degli animali da compagnia dei profughi ucraini che accederanno nel nostro Paese, aderendo alla deroga del Regolamento europeo, come avevano già fatto Romania, Polonia, Ungheria e Slovacchia.
Speranza ha confermato che non ci sarà bisogno della richiesta preventiva di accesso dell’animale e né del rilascio dell’autorizzazione, così da tutelare il benessere dell’animale.
Il Ministro Speranza ha richiesto agli altri Paesi membri, che effettuano i controlli alle frontiere, di comunicare le tipologie, il numero di animali, l’identificazione (se possibile), il nome del proprietario e l’indirizzo di destinazione in Italia.
Sulla questione era già intervenuta Patrizia Prestipino, deputata del Partito Democratico:
“Voglio ringraziare a nome del Pd, e di tutti coloro che amano gli animali, il ministro Speranza, che sapevo sensibile su questo tema, per la prontezza e la generosità con la quale è intervenuto sulla delicata questione degli animali domestici portati dai profughi ucraini che stanno scappando dalla guerra, i quali rischiavano di dover abbandonare i propri cani e gatti in assenza di passaporto sanitario europeo. Avevamo sollevato la questione con una lettera aperta al ministro, e siamo contenti che abbia accolto le nostre richieste. Le disposizioni inviate dal ministero della Salute di procedere in deroga rispetto alle norme attuali, vista l’eccezionalità della situazione, permettono di evitare ulteriori difficoltà a chi già sta molto soffrendo e ha dimostrato un grande amore verso i propri animali domestici”.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it