qualificazione-riduzione-stazioni-appaltantiQualificazione e riduzione delle Stazioni Appaltanti: ecco in che modo cambierà quest’anno la geografia degli Appalti.


Il Pnrr si candida a sbloccare un’altra riforma di cui si parla da trenta anni (la legge Merloni è del 1994) e prevista esplicitamente dal codice appalti nel 2016 con il rimando a un decreto mai fatto: la qualificazione e la riduzione delle 36mila stazioni appaltanti italiane, che oggi rappresentano la fotografia più esplicita della frammentazione amministrativa nazionale.

E secondo quanto anticipato da Il Sole 24 Ore entro marzo arriveranno le linee guida, a seguito di un protocollo tra il Premier e Draghi e l’ANAC: ogni ente potrà gestire gare e contratti per cui ha i requisiti.

Scopriamone di più.

Qualificazione e riduzione delle Stazioni Appaltanti

Le novità verrebbero introdotte in particolare dall’art. 52 del Nuovo Decreto Semplificazioni D.L. 31 maggio 2021, n.77.

Punti centrali della Riforma

Nello specifico questo processo seguirà alcuni punti fondamentali per poter giungere a questo processo in maniera razionale e puntuale.

Nello specifico:

  • Centralizzazione degli acquisti per spuntare prezzi migliori
  • Rafforzamento delle SA con nuovi criteri organizzativi e di professionalità
  • Questi criteri favoriranno un accorpamento della domanda
  • Istituzione dell’Anagrafe Unica delle Stazioni Appaltanti
  • Superamento dei limiti terriotoriali dei soggetti aggregatori
  • Favorire specializzazione delle SA
  • Digitalizzazione e pervasività delle piattaforme telematiche per la gestione delle Gare.

Riduzione

Nello specifico si prevede che nelle more di una disciplina diretta ad assicurare la riduzione, il rafforzamento e la qualificazione delle stazioni appaltanti, per le procedure afferenti alle opere PNRR e PNC, i Comuni non capoluogo di provincia procedono all’acquisizione di forniture, servizi e lavori, oltre che secondo le modalità indicate dal citato articolo 37, comma 4, attraverso le unioni di comuni, le province, le città metropolitane e i comuni capoluoghi di province.

L’obiettivo è quello di:

razionalizzare, riordinare e semplificare la disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, nonché  al fine di evitare l’avvio di procedure di infrazione da parte della Commissione europea e di giungere alla risoluzione delle procedure avviate”.

Qualificazione

Dal punto di vista della “qualificazione“, le stazioni appaltanti, allo stato attuale, per procedere all’indizione di una gara, devono possedere una speciale qualificazione (art. 38 del Codice), che riguarda essenzialmente il possesso di due gruppi di requisiti:

  • quelli c.d. di base (strutture organizzative stabili, possesso di piattaforme telematiche)
  • e quelli c.d. premianti (parere positivo dell’ANAC in merito agli accorgimenti anti-corruzione messi in atto).

Il discorso si collega perfettamente a quello della riduzione sopra citata: si tratta di una ridefinizione e rafforzamento della disciplina in materia di qualificazione delle stazioni appaltanti, al fine di conseguirne la loro forte riduzione numerica.

Lo stesso principio di delega stabilisce l’accorpamento e la riorganizzazione delle stesse stazioni appaltanti e l’introduzione di forti incentivi all’utilizzo delle centrali di committenza e delle stazioni appaltanti ausiliarie per l’espletamento delle gare pubbliche.

Infine, si punta a anche al potenziamento della qualificazione e della specializzazione del personale operante nelle stazioni appaltanti.

Ciò detto si attendono per maggiori dettagli le preannunciate linee guida, che dovrebbero essere emanate entro Marzo 2022.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it