Una petizione che dilaga sul web e chiede il posticipo del rientro in classe, “rientro ingestibile, meglio 15 giorni di Dad”: questo l’appello lanciato da un gruppo di presidi.
Un gruppo di dirigenti scolastici ha infatti lanciato un appello al presidente del Consiglio, Mario Draghi e al ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi per chiedere un posticipo di due settimane del rientro in classe. Una misura precauzionale in considerazione dell’alto numero dei contagi.
I presidi vogliono la DAD: petizione per posticipo rientro in classe
Per molti presidi, dunque, il ritorno immediato in presenza è ingestibile.
Un documento, nato come un’iniziativa autonoma di una quindicina di dirigenti scolastici, ma poi dilagato sul web nelle ultime 24 ore con ben 2150 adesioni (destinate a crescere) a questa mattina, vale a dire oltre un quarto dei presidi (sono 8000) attualmente in servizio.
La lettera, prima firmataria Laura Biancato (Itet Luigi Einaudi di Bassano del Grappa) è indirizzata al premier Draghi e a Bianchi:
«Stiamo assistendo con preoccupazione all’escalation di assenze. Abbiamo personale sospeso perché non in regola con la vaccinazione obbligatoria e, ogni giorno di più, personale positivo al Covid, che non potrà prestare servizio e nemmeno potrà avere un sostituto. Si parla di numeri altissimi, mai visti prima. Sottovalutare la prevedibile ed enorme mancanza di personale determinerà insolubili problemi. […]
In un momento nel quale è necessaria almeno la minima sorveglianza delle classi (per non parlare della didattica) non sapremo, privi di personale, come accogliere e vigilare su bambini e ragazzi. Ci troveremo nell’impossibilità di aprire i piccoli plessi. La nuova variante colpisce le fasce più giovani, il distanziamento è una misura sulla carta, stanti le reali condizioni delle aule e la concentrazione degli studenti. Sappiamo che il virus si trasmette per aerosol, l’ambiente classe è una condizione favorevolissima al contagio.
Si parla di numeri altissimi, mai visti prima. Ci rendiamo conto che sottovalutare la prevedibile ed enorme mancanza di personale determinerà insolubili problemi. In un momento nel quale è necessaria almeno la minima sorveglianza delle classi (per non parlare della didattica, che risulterà in molti casi interrotta), non sapremo, privi di personale, come accogliere e vigilare su bambini e ragazzi. Altrettanta preoccupazione grava sulle probabili assenze del personale ATA. Ci troveremo nell’impossibilità di aprire i piccoli plessi e garantire la sicurezza e la vigilanza.»
A supportare la richiesta dei firmatari di questa petizione è anche l’ANP, Associazione Nazionale Presidi.
Ad esempio, alcuni dirigenti in Emilia Romagna hanno deciso in autonomia di mettere in Dad gli alunni almeno oggi e domani, guadagnando due giorni per dare comunicazione alle famiglie sui nuovi protocolli.
«Sarà un rientro parziale — spiega Lamberto Montanari, presidente regionale dell’Associazione nazionale presidi (Anp) — perché saranno in tanti a casa tra alunni e docenti e a causa delle sospensioni dei non vaccinati ci saranno difficoltà principalmente per le sostituzioni nel primo ciclo».
Il testo della Lettera
A questo link potete consultare il testo della lettera.
L’elenco completo dei firmatari
L’elenco dei firmatari può essere visualizzato cliccando a questo link.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it