Ipotesi 23 dicembre Cabina di regia Covid-19Il 23 dicembre ci sarà una Cabina di Regia per prendere nuove decisioni sulle restrizioni per il Covid-19, in vista di Natale. Ecco quali sono le ipotesi.


Ipotesi 23 dicembre Cabina di regia Covid-19: col nuovo rialzo dei contagi e il diffondersi della variante Omicron, il virus fa di nuovo paura.

Nonostante la campagna vaccinale continui con la somministrazione della terza dose e nonostante i numeri sono siano alti come quelli dello scorso anno, il Governo ha intenzione di applicare nuove restrizioni, per evitare una nuova ondata.

Il prossimo 23 dicembre è stata fissata una Cabina di regia col premier Draghi, per diramare il nuovo decreto Covid, entro la fine dell’anno, proprio per poter evitare un peso troppo forte sulle terapie intensive e le ospedalizzazioni.

Vediamo allora quali sono le ipotesi per le nuove eventuali restrizioni della Cabina di regia del 23 dicembre.

Cabina di regia Covid-19: ecco le ipotesi più accreditate

Il governo si sta preparando ad una nuova stretta per le vacanze di Natale. Il 23 dicembre è prevista una riunione nella Cabina di regia sul Covid-19, presieduta dal premier Mario Draghi, alla quale seguirà un Cdm.

La valutazione delle nuove misure sarà fatta anche tenendo conto dei risultati della nuova indagine rapida (flash survey), decisa dal Ministero della Salute, per stimare la prevalenza di Omicron in Italia, effettuata il 20 dicembre.

Ecco quali sono le ipotesi per le nuove restrizioni.

Obbligo vaccinale per alcune categorie

Nella riunione, si potrebbe decidere per una nuova estensione dell’obbligo vaccinale per alcune categorie di lavoratori a contatto col pubblico, come i dipendenti della Pubblica Amministrazione.
Un’altra ipotesi sarebbe quella di estendere il Green Pass rafforzato nelle stesse categorie lavorative.

Mascherine all’aperto

Oltre al quasi sicuro cambio di colore per diverse regioni, tra le ipotesi più accreditate c’è anche l’obbligo di mascherine all’aperto.

L’obbligo era stato già inserito da alcune Regioni, nelle zone più affollate delle città, come il centro storico o le vie dello shopping. Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha firmato ieri sera un’ordinanza che introduce l’obbligo di mascherina all’aperto, in tutta la regione, a partire dal 23 dicembre.

Tamponi per vaccinati

Ipotesi 23 dicembre Cabina di regia Covid-19Negli ultimi giorni, si sta facendo strada l’ipotesi di richiedere l’obbligo di tampone anche ai soggetti vaccinati, per accedere a grandi eventi o luoghi molto affollati, come le discoteche, gli stadi, i teatri e i cinema.

È superfluo dire che è bastata un’ipotesi per scatenare le proteste degli addetti ai lavori: Feditart, la Federazione Italiana degli Artisti, si è scagliata contro le possibili misure, che porterebbero ad un danno economico difficilmente sanabile per teatri e cinema, determinando la chiusura di molte imprese e la disoccupazione di molti lavoratori.

Le proteste arrivano trasversalmente anche da diverse forze politiche, che si sono dichiarate contrarie all’introduzione dei tamponi per i vaccinati, per l’ingresso a luoghi di cultura, poiché si segnerebbe anche il colpo di grazia per il settore dello spettacolo.

Riduzione del Green Pass

Sul tavolo della riunione, ci sarà anche la proposta per la riduzione della certificazione verde.

Ad oggi, la durata è fissata a 9 mesi, ma potrebbe essere ridotta a 6 mesi. La riduzione della durata corrisponderebbe, in questo modo, alla protezione data dal vaccino che, secondo gli esperti, dopo 5/6 mesi diminuisce.

Come ha spiegato Walter Riccardi, consulente del Ministro della Salute Roberto Speranza:

“Bisogna adeguare il passaporto verde alla protezione. Se questa diminuisce ed è necessario fare la terza dose, bisogna dare il Green Pass solo a chi fa la terza dose. Oppure deve essere ridotto il tempo per cui viene rilasciato e la sua validità”.

Cabina di regia Covid-19: le nuove regole per il tracciamento

Oltre alle ipotesi per le nuove restrizioni e regole, un punto importante sarà quello di migliorare il tracciamento, così da ottenere più tempo per arginare il diffondersi delle mutazioni. In termini di tracciamento, l’Italia sarebbe al di sotto dei minimi fissati in Europa.

Proprio per questo, il Ministero potrebbe richiedere un potenziamento del lavoro di tracciamento degli oltre 70 laboratori appositi, nelle varie regioni. In questo modo, si riverseranno più facilmente i dati nella piattaforma per la sorveglianza genomica delle varianti presenti nel nostro Paese.

L’Emilia-Romagna ha già richiesto la disponibilità di 120 militari per il tracciamento, così da studiare l’andamento della variante Omicron.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it