incompatibilita-revisore-comune-dipendente-consorzioIn un recente parere il Dipartimento per gli affari interni e territoriali del Ministero dell’Interno ha analizzato i profili di incompatibilità tra revisore del Comune e dipendente Consorzio di Comuni.


Il Dipartimento, nello specifico, risponde a una nota trasmessa da un Comune.

il comune precisa che a seguito del relativo sorteggio, è stato nominato revisore dei conti un candidato per la cui nomina alcuni consiglieri comunali hanno sollevato eccezioni di presunta incompatibilità. Lo stesso è dipendente a tempo pieno di un ente idrico in qualità di Responsabile dei Servizi finanziari.

In particolare, nella nota il comune evidenzia che detto ente ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è partecipato da tutti i comuni del territorio costituiti in consorzio obbligatorio.

Incompatibilità tra revisore del Comune e dipendente Consorzio di Comuni

Le condizioni di ineleggibilità e di incompatibilità dell’Organo di revisione economico-finanziaria degli enti locali sono disciplinate dall’articolo 236 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n.267.

In particolare, per la fattispecie rappresentata, rilevano le disposizioni di cui al primo comma del citato articolo 236, il quale stabilisce che “Valgono per i revisori le ipotesi di incompatibilità di cui al primo comma dell’articolo 2399 del codice civile“, nonché quelle di cui al successivo terzo comma, il quale stabilisce che “i componenti degli organi di revisione contabile non possono assumere incarichi di consulenze presso l’ente locale o presso organismi o istituzioni dipendenti o comunque sottoposti al controllo o vigilanza dello stesso“.

Il senso della norma risiede nell’esigenza di garantire l’indipendenza di colui che è incaricato delle funzioni di controllo, in presenza di situazioni idonee a compromettere tale indipendenza, quando il controllore sia direttamente implicato nell’attività sulla quale dovrebbe, in seguito, esercitare dette funzioni di controllo.

Infatti, il revisore dei conti, al fine di garantire l’autonomia di giudizio e l’indipendenza della sua attività, dovrebbe evitare tutte le ipotesi in cui potrebbe confliggere il ruolo di controllore con quello di controllato.

In conclusione, per i tecnici ministeriali, l’ente locale, al fine di valutare eventuali situazioni concrete di inopportunità o persino di incompatibilità della nomina a revisore di un dipendente del consorzio partecipato dallo stesso ente, deve valutare le varie funzioni pubbliche ed attività amministrative svolte dal Comune nell’ambito consortile.

Il testo del parere

A questo link potete consultare il testo completo del parere.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it